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UDINE - Decine di raid in case, aziende e cantieri. Spaccate e assalti con le ruspe ai self service dei distributori di benzina. E poi le fughe spericolate, come quella che la notte tra il 25 e 26 marzo 2021 è costata la vita a Stanica Broasca, annegato a 27 anni mentre tentava di attraversare a nuoto l'Isonzo. Una stagione di scorribande ricostruita dalla Squadra Mobile di Pordenone sotto la guida del sostituto procuratore Federico Baldo e che ieri è stata punita dal Tribunale di Pordenone, in composizione collegiale, con una sentenza severissima. A Maricel Borsan, 27 anni, Marius Sociu (23) e Iulian Gicu Dobre (25), tutti romeni, il collegio presieduto da Eugenio Pergola (a latere Francesca Vortali e Milena Granata) ha inflitto 24 anni e 10 mesi di reclusione ciascuno, oltre a 6.370 euro di multa. All'unica parte civile costituita, la Kuwait Petroleum, dovranno risarcire danni patrimoniali e non per l'assalto del 7 marzo 2021 al distributore di San Vito al Tagliamento, rimasto chiuso un mese a causa dei danni riportati.
LA SENTENZA
È una sentenza senza precedenti, paragonabile, per entità, a quelle riservate dalla Corte d'assise agli omicidi. Il Tribunale ha voluto punire la spregiudicatezza e la pericolosità della banda applicando la continuazione a "blocchi", ovvero per ogni singola trasferta dalla Romania, abbuonando soltanto qualche aggravante.
L'INCHIESTA
La banda sembrava - o meglio, credeva - di essere inarrestabile. I complessivi 74 anni inflitti ieri dovranno adesso passare il vaglio della Corte d'appello, ma qella definita ieri è soltanto la prima tranche del lavoro della Procura di Pordenone. Le indagini hanno ricostruito incursioni in tutto il Nordest tra febbraio e marzo 2021. A giugno sarà il gup Monica Biasutti a valutare il fascicolo in cui si contestano agli stessi Borsan, Sociu e Dobre - tutti in misura cautelare in carcere tra Trieste, Treviso e Rovigo - altri 20 colpi che corrispondono a 122 imputazioni. Sono chiamati a rispondere per episodi avvenuti a Carpi, a Montebello Vicentino, Azzano Decimo (due pale meccaniche), Caneva (auto), Quinto di Treviso (una pala meccanica), Paese (pala meccanica e fuga scaricando contro i carabinieri due estintori), Monselice (pala gommata rubata per l'assalto all'Ip Service e al Tamoil), Castelnovo Bariano (furto in un'azienda e tentato furto di un'escavatore). E ancora a Este (pala gommata sottratta per il colpo a un Q8), Altavilla Vicentina, Thiene, Sandrigo e Brendola nel Vicentino, decine gli episodi in Lombardia, a cui si aggiungo raid a Buttrio, Savogna, Romans, Capriva, Manzano e Majano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino