Bancarotta Padova Tre, 11 richieste di rinvio a giudizio: c'è anche Borile

Bancarotta Padova Tre, 11 richieste di rinvio a giudizio: c'è anche Borile
ROVIGO/ESTE - Undici richieste di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta, documentale e false comunicazioni sociali: nel mirino della procura di Rovigo, competente per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROVIGO/ESTE - Undici richieste di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta, documentale e false comunicazioni sociali: nel mirino della procura di Rovigo, competente per territorio, la mala gestione della società per i rifiuti Padova Tre srl di Este, nata nel 2010 per servire gli oltre 50 comuni della Bassa e fallita nel 2017 sotto il peso di oltre 30 milioni di debiti.


La richiesta è stata avanzata nei confronti di Simone Borile - già nei guai per la gestione della coop dell'accoglienza Edeco - Stefano Chinaglia, Nicola Ferro, Luca Mariotto, Franco Quattromani, Alessandro Dargenio, Patrizia Bazzi, Gianmarco Rando, Angelo Donato, tutti con ruoli di manager o sindaci o procuratori speciali della società. Vi sono inoltre Gaetano Battocchio e Giampaolo Mastellaro, amministratori della cooperativa 'Ecofficinà, che da Padova Tre avrebbe ricevuto oltre 764 mila euro per prestazioni mai ricevute dalla cooperativa. Nelle carte della Guardia di Finanza anche versamenti in denaro in società partecipate, tra cui Elios Park e Tre Energia, nonostante i bilanci segnassero un netto passivo, e oltre sei milioni di crediti in realtà inesistenti messi a bilancio per fingere di essere un'azienda in salute. Sulla richiesta della procura il Gup si esprimerà il 25 marzo. Intanto domani si aprirà a Padova il processo per falso e abuso d'ufficio che vede indagato il viceprefetto vicario, Pasquale Aversa, insieme al viceprefetto Alessandro Sallusto, alla funzionaria Tiziana Quintario, e i vertici della coop Ecofficina, per le presunte «soffiate» giunte dalla Prefettura padovana che sarebbero servite tra il 2014-2015 e 2016 per evitare i controlli sanitari alla caserma Prandina e all'hub di Bagnoli.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino