VENEZIA «Non era la prima volta che dei ragazzini entravano nel cantiere per azionare i muletti, quando gli operai finivano di lavorare e non c'era nessuno. Mio figlio...
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LA TRAGEDIA Entrano per gioco nel cantiere: ragazzo di 13 anni muore schiacciato dal muletto
E' lo sfogo di un padre, anzi, di un patrigno, come si è definito il compagno della madre di Cristiano Lucchini, il 13enne che ha perso la vita domenica sera nel cantiere Boscolo Bielo, schiacciato da un macchinario che aveva acceso per giocarci sopra. La famiglia del giovane ha nominato un legale per seguire i risvolti penali della vicenda.
IL DRAMMA, LE LACRIME «Vivevo con Cristiano da quando aveva 5 anni - spiega il veneziano - sono il patrigno e con l'altro mio figlio (il 14enne con cui Lucchini era nel cantiere domenica sera, ndr) erano come fratelli, si volevano bene: sempre insieme, giocavano, si difendevano. Io e la madre di Cristiano abbiamo anche una bambina, eravamo una famiglia allargata, per così dire. Stavamo bene, c'erano tante cose belle, e adesso tutto questo non c'è più».
L'uomo non riesce a trattenere le lacrime al pensiero dell'accaduto, davanti all'ingresso del tribunale a Piazzale Roma, mentre aspetta che la sua compagna parli con il magistrato: la speranza è avere il via libera per celebrare il funerale domani mattina. «È una mamma distrutta - aggiunge - che non può ancora abbracciare il corpo del figlio dopo quasi una settimana, non può toccarlo, stare qualche momento con lui».
Il Gazzettino