Bambino frustato dai compagni, la preside: «Stavano giocando»

Bambino frustato dai compagni, la preside: «Stavano giocando»
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PADOVA - «Prima ancora di capire se è vero o non è vero ciò che ho letto sui giornali ho avviato un procedimento disciplinare per ricostruire i fatti, anche se ad oggi non ho sentito tutti i ragazzi coinvolti».

È indignata e spaventata dal clamore mediatico suscitato dalla vicenda Lucia Marcuzzo, dirigente dell'istituto comprensivo Petrarca di Padova, dove uno studente sarebbe stato frustato dai compagni durante l'ora di educazione fisica. «Ho sentito già sabato la "vittima" - aggiunge la dirigente della Petrarca - e la sua unica preoccupazione era che i compagni di classe non prendessero note o subissero punizioni. A quanto mi è stato raccontato erano in palestra sotto gli occhi di un docente fidato e con esperienza. Stavano giocando ai pirati, ricordiamoci che parliamo di ragazzini di 12 anni, legandosi a turno. Ad un certo punto un compagno per gioco avrebbe colpito con una funicella un ragazzo e una compagna sarebbe andata a dirlo al docente».
 Anche l'assessore regionale veneto all'istruzione, Elena Donazzan, interviene sulla vicenda: «Prima di esprimere qualunque valutazione - afferma - aspetto le risultanze dell'indagine interna e le verifiche dell'Ufficio scolastico. Ma quanto accaduto nella scuola media Petrarca di Padova tocca un nervo scoperto del nostro sistema educativo: l'educazione ai sentimenti, alla relazione, al rispetto di sè e dell'altro da sé». 

«Ho presentato oggi denuncia in Questura per le lesioni subite da mio figlio. La preside dice che era un gioco, ma non conosce i fatti perchè non era presente. Al mio avvocato ho consegnato la denuncia e il referto del medico». Lo ha annunciato il padre del ragazzo. «Mio figlio non mangia, piange, è angosciato e non mi guarda negli occhi, oggi è a casa, non è voluto andare a scuola, non se la sente, spiega e poi si chiede come possa essere successa una cosa così assurda, in aula, con il professore poco distante
». E conclude: «Domani voglio parlare con la preside». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino