Malore in corsa a 12 anni, i genitori: «Mai nessuna avvisaglia, giusto continuare la gara»

PADOVA - «Stiamo ricevendo moltissima vicinanza e solidarietà. Ma il dolore è immenso e la situazione è molto seria. Quel che è certo è...

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PADOVA - «Stiamo ricevendo moltissima vicinanza e solidarietà. Ma il dolore è immenso e la situazione è molto seria. Quel che è certo è che nostro figlio non meritava tutto questo, non meritava questa enorme sofferenza». Trasudano insieme speranza, sofferenza, stanchezza le parole di Dino e Valentina, i genitori del 12enne padovano che domenica, durante una corsa campestre a Vittorio Veneto (Treviso) è stato colto da un malore che lo ha ridotto in fin di vita.


Immediatamente soccorso, per più di un'ora è stato rianimato sul posto prima di essere caricato in elicottero alla volta dell'ospedale Ca' Foncello dove è tutt'ora ricoverato in prognosi riservata nella Terapia intensiva cardiochirurgica. La gara, a cui partecipavano decine di giovanissimi atleti non è stata annullata. «Ne siamo contenti, lui stesso avrebbe voluto così ha aggiunto ieri il padre Non avrebbe mai voluto che tutto si fermasse, ne siamo convinti».


IL DOLORE

Prima di affacciarsi al mondo dell'atletica il giovane padovano, che fa parte di una famiglia molto nota in città, aveva già praticato nuoto a livello agonistico, ma anche sci e altri sport oltre a tante attività come lo scoutismo. Mai nulla ha fatto presagire problemi di salute. «Non abbiamo mai avuto nessun tipo di avvisaglia, è sempre stato in buona salute, uno sportivo» hanno spiegato ieri i genitori. La mattina hanno potuto far visita al figlio in reparto, poi sono rimasti per l'intera giornata nel capoluogo della Marca, incapaci di lasciare il loro bambino amatissimo lontano da casa.
«È un momento molto duro, la situazione è molto grave ha proseguito il padre Possiamo solo sperare». Il ragazzino è iscritto alla scuola media Pascoli che ha sede in centro a Padova e oltre a essere un appassionato di sport ha anche sempre dimostrato di essere uno studente modello. «Si è sempre contraddistinto come uno dei più bravi alunni della classe, ha sempre studiato con impegno. E poi è un bambino spigliato, intelligente, sempre educato e attento. Bravo nello studio e nello sport. Non è giusto che tutto questo sia dovuto capitare proprio a lui si è sfogato Dino Adesso siamo circondati dall'affetto dei nostri cari, degli amici, anche del gruppo delle Fiamme Oro che è stato straordinario. Ma la sofferenza è grande».


LA GARA

Poco meno di un migliaio erano i giovani partecipanti al Cross della Vittoria, fra cui 11 compagni di squadra del 12enne. Durante i soccorsi e la rianimazione tutto si è bloccato, ma una volta partita l'eliambulanza gli organizzatori sono andati dal padre per chiedere se potessero far riprendere la gara. «Assolutamente sì è la risposta che il genitore ha dato ad Aldo Zanetti, presidente della Silca Ultralite di Vittorio Veneto Non credo che riprendere le gare sia stata una mancanza di tatto nei confronti di mio figlio, i ragazzi sarebbero rimasti ancor più scioccati». Parole che hanno messo a tacere qualche polemica nata proprio il giorno stesso della gara, pare dai membri di alcune società partecipanti che per rispetto avrebbero preferito fermarsi. «La scelta di avere due ambulanze equipaggiate, oltre a un medico, è stata decisiva per salvarlo» ha aggiunto il presidente Zanetti. Elemento che anche i genitori del bambino hanno voluto sottolineare, ringraziando sia quanti sono intervenuti nell'immediatezza, sia i medici del Ca' Foncello.


LA VICINANZA

a notizia ha lasciato attoniti sia la grande famiglia delle Fiamme Oro, con cui il 12enne praticava atletica dalla metà dello scorso anno, sia quella del II Istituto comprensivo di Padova, dove si sta organizzando un piccolo pellegrinaggio alla basilica del Santo con alunni e insegnanti per pregare per le sorti del bambino.
«Oggi (ieri, ndr) l'allenamento ci sarà, ma nulla sarà come al solito ha spiegato Rosanna Martin, la preparatrice atletica che segue la squadra del ragazzino per le Fiamme Oro Padova e che domenica era proprio sul campo di gara Incontreremo i nostri ragazzi per parlare di quello che è successo, per provare ad aiutarli sia a capire che a metabolizzare. Alcuni di loro domenica erano lì presenti a Vittorio Veneto. Sono profondamente sotto choc, come d'altronde tutti noi adulti».


Il dirigente dell'Istituto comprensivo a cui fa capo la scuola Pascoli ha voluto inviare una lettera a nome di tutta la scuola ai genitori del 12enne. «Siamo attoniti, ci sentiamo impotenti ha messo nero su bianco davanti a un dolore tanto grande. Se solo si potessero riportare indietro le lancette dell'orologio, se solo bastasse gridare al cielo il nostro rifiuto per quello che vi è accaduto non esiterei a chiamare tutti a raccolta».

 

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Il Gazzettino