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MOGLIANO - «Un giorno mia figlia mi ha detto che doveva confidarmi un segreto. Io e mio marito non sapevamo cosa fare quando ci ha detto che quell'uomo l'aveva molestata». «La mia bambina mi ha raccontato che le metteva le mani lì, dentro le mutandine». Sono solo alcuni dei passaggi delle testimonianze di due mamme (che si sono costituite parte civile con gli avvocati Gioia Barbato, Damiano Danesin e Sara Franchin) nel processo che vede imputato un 50enne di origine sarda, all'epoca dei fatti (i primi sei mesi del 2020, ndr) residente a Mogliano Veneto, sposato e con due figli, reo di aver abusato sessualmente di due ragazzine di 7 e 10 anni, figlie di due coppie di conoscenti. Le due donne, chiamate a testimoniare dal pubblico ministero, hanno ripercorso i momenti in cui le loro bambine hanno confidato quei toccamenti spinti, avvenuti sia nelle loro case che in quella dell'imputato.
LE INDAGINI
Ma le vittime, secondo la Procura di Treviso, sarebbero quattro.
LA DENUNCIA
A processo iniziato, lo scorso febbraio, una terza famiglia ha scoperto, quasi per caso, che l'uomo che aveva denunciato qualche mese prima era lo stesso che si trovava di fronte ai giudici. In questo caso, ancora in fase di indagine, le vittime sono due sorelline di 6 e 8 anni, che sono pure state tolte ai genitori affidatari dal tribunale dei minori di Venezia che prima sospettava fosse il padre ad aver abusato di loro e poi, una volta capito che si trattava del vicino di casa, ha comunque disposto che continuassero a vivere in comunità perché quegli stessi genitori, per "incuria", avevano permesso alle figlie di frequentare quell'uomo.
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Il Gazzettino