Il diario di Cami, gioie e dolori del lockdown a 8 anni

Una pagina del diario della piccola Cami, scolara della terza elementare di Fontanafredda
Inizia il 5 marzo e si ferma il 10 giugno. È il diario di Cami, ovvero la scuola nell’anno del Coronavirus. Scritto da una bambina di terza della Primaria...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Inizia il 5 marzo e si ferma il 10 giugno. È il diario di Cami, ovvero la scuola nell’anno del Coronavirus. Scritto da una bambina di terza della Primaria che ha fatto proprio il suggerimento della maestra. Così il 5 marzo scrive e ricorda:

“Caro diario, oggi abbiamo ricevuto un messaggio dalla maestra Fernanda. Ci ha detto che gli manchiamo tanto. Anche a me manca tanto. Ci ha detto di provare a scrivere un diario, così da oggi ti scriverò”.

Un annuncio, un impegno che durerà sino alla fine della scuola. Cami vi annota i momenti salienti della vita familiare e di riflesso quelli del primo lockdown, passando dalla gioia di poter stare a casa alla mancanza di contatto con maestre e compagni, facendo rivivere i momenti di incertezza di quei giorni, le gioie e le paure, sue e di tutti noi.


AMAREZZA
Il 6 marzo ricorda: “Sono già tanti giorni che sono a casa, perché in Italia è arrivato il coronavirus. Il 22 febbraio sono andata a una festa di carnevale a i Villadolt e il 23 ho fatto l’ultima partita di pallavolo. Quella mattina mia mamma non ha voluto che mi rivestissi in spogliatoio perché c’era troppa gente. La sera ho sentito che le scuole sarebbero state chiuse. Ero contenta perché voleva dire che facevo due giorni in più di vacanza. L’1 marzo la mamma mi ha detto che le scuole sarebbero state chiuse per un’altra settimana e mi è sembrata una cosa strana. Alla televisione parlano sempre del corona virus, che ci sono tante persone malate e qualcuna è morta e mi spaventa tanto. Poi il 5 marzo il presidente del Consiglio ha detto che le scuole sarebbero rimaste chiuse fino al 15 marzo. Io sto sempre a casa con mio fratello e la nonna che vive con noi. La mia mamma e il mio papà devono andare a lavorare ma dicono che stanno attenti. Io, Andrea e la nonna non usciamo dal 24 febbraio…». Il 9 marzo Cami è trieste «Ho una brutta notizia: restiamo a casa fino al 3 aprile! Mi sto iniziando a stufare di stare a casa. Ciao”. Il 10 marzo arrivano i libri e i quaderni, lasciati sotto il banco a scuola. Poi un messaggio della maestra e anche la nonna impara a fare le videochiamate. Venerdì 13, Sonia, la maestra di violino, le chiede di inviarle i video di come suona. «Abbiamo fatto tanti video, perché Andrea e la nonna mi disturbavano entrando nella stanza e parlando». Poi anche la mamma inizia a lavorare da casa e arriva la prima lezione di violino via Skype.
IL TEMPO SCORRE


Le tartarughe escono dal letargo. Passa la festa del papà che presto deve lavorare pure lui da casa. I pesci d’aprile colorano varie schiene e arriva anche il momento di fare l’albero di Pasqua. L’8 aprile la prima videolezione: «È stato bellissimo! C’era un po’ di confusione ed eravamo quasi tutti». Arriva la possibilità di spostarsi nuovamente tra comuni «È il mio papà è contento perché può andare a trovare la mamma». Il 5 maggio 3 videolezioni: solfeggio, volino e videolezione a scuola. Il 23 maggio il fratello apprende che non potrà fare l’animatore al Grest: «È un po’ triste perché quest’anno gli animatori devono avere 18 anni». Intanto la mamma lavora da casa dal mattino a sera tardi. A giugno arriva una nuova cagnolina e il 10 giugno anche l’ultimo giorno di scuola. Il diario è scaricabile dal sito dell’Istituto comprensivo Rita Levi-Montalcini di Fontanafredda. 37 pagine, veloci da scorrere e con molti disegni, ma un vero termometro di quanto è stato vissuto dai bambini e dalle famiglie in quel periodo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino