Balneari, accordo a un passo: aumento degli indennizzi ma niente rinvio delle gare per le concessioni

Balneari, accordo a un passo: aumento degli indennizzi ma niente rinvio delle gare per le concessioni
Un aumento degli indennizzi ma nessun rinvio delle gare per il rinnovo delle concessioni a partire dal 2024 come previsto da una sentenza del Consiglio di Stato. Questo, in...

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Un aumento degli indennizzi ma nessun rinvio delle gare per il rinnovo delle concessioni a partire dal 2024 come previsto da una sentenza del Consiglio di Stato. Questo, in estrema sintesi, il compromesso al quale si lavora per sciogliere il nodo delle imprese balneari che sta bloccando anche la legge sulla concorrenza, che fa parte dell'accordo con Bruxelles sui 200 miliardi del Pnrr. È quanto è emerso ieri da un incontro fra il leader della Lega, Matteo Salvini, e il premier Mario Draghi svoltosi a Palazzo Chigi. Salvini in realtà ha avuto un lungo faccia a faccia soprattutto con Roberto Garofoli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ha l'incarico di sbrogliare la matassa.


REAZIONE A CATENA
Nessun rinvio delle gare, dunque, anche se Garofoli avrebbe fatto emergere la possibilità di alcune deroghe, limitate a pochissimi Comuni dove per ragioni tecniche non si potranno lanciare bandi. Proseguirà anche la mappatura delle concessioni. «Come sul catasto, anche sulla riforma della concorrenza conto che si arrivi ad un accordo», ha detto il leader della Lega lasciando Palazzo Chigi. Dove, sui termini del compromesso, il leader del Carroccio avrebbe chiesto tempo per confrontarsi con gli altri partiti del centro-destra. Ma per Salvini «è importante che sia previsto un congruo indennizzo in riconoscimento del valore dell'azienda in caso di mancato rinnovo».


Una proposta che, tra l'altro, è sostanzialmente condivisa dal Pd come ieri rimarcato da Francesco Boccia, della segreteria dem. Il nodo balneari in queste ore tiene di fatto ferma la nuova legge sulla concorrenza, prevista dal Pnrr e dunque decisiva per sbloccare la nuova tranche di miliardi del Next Generation Eu che Roma attende da Bruxelles. Obiettivo del governo resta l'avvio della discussione in Aula del Senato già in settimana. Anche perché, sempre secondo Palazzo Chigi, la partita sarebbe legata a doppio filo con la legge delega sul fisco, che rischia di restare ferma al palo nonostante l'intesa sul catasto col centrodestra per mesi sulle barricate.


Palazzo Chigi confida ora che non ci siano sorprese sulla concorrenza per sfilare dal testo o annacquare uno dei capitoli più caldi come quello della messa a gara delle concessioni balneari a partire dal 2024, con alcuni meccanismi di premialità per i precedenti titolari e un freno al caro-ombrellone.


D.Pir.
 

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Il Gazzettino