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UDINE - Mentre i due candidati rimasti in gara, il sindaco uscente Pietro Fontanini e l'ex rettore dell'università di Udine Alberto Felice De Toni, cercano di catturare voti e riportare la gente alle urne per l'ultima salita a Palazzo d'Aronco, c'è chi si defila da eventuali accordi. «Invitiamo tutti i nostri elettori a non andare a votare per il ballottaggio previsto per domenica 16 aprile e lunedì 17 aprile. La forte opposizione sociale che abbiamo rappresentato fino ad oggi nella società civile, sarà nei prossimi cinque anni resa ancora più forte dalla nostra presenza in consiglio comunale». È l'appello rivolto ai propri elettori da Stefano Salmè di Liberi Elettori-Io Amo Udine, candidato che al primo turno del 2 e 3 aprile scorsi ha ottenuto il 4,81% dei voti validi.
In vista del ballottaggio Salmè si era mosso nei giorni scorsi per aprire un dialogo con entrambi i contendenti su eventuali accordi o apparentamenti. «Con De Toni non c'è stato un incontro ufficiale perché già negli incontri preliminari con i suoi rappresentanti è emersa una distanza non colmabile tra il nostro programma e il suo, su punti per noi fondamentali come sicurezza, immigrazione e l'identità culturale della nostra comunità», ha riferito Salmè. «Per quanto riguarda l'incontro avuto con il sindaco Pietro Fontanini - ha aggiunto - nonostante alcune 'aperturè di facciata sui mass media, l'incontro ha portato a un nulla di fatto.
Il Gazzettino