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ODERZO (TREVISO) - Era composto da una ventina di ragazzetti il gruppo che lo scorso venerdì notte si è intrufolato alla piscina comunale con l’intenzione di farsi un bagno nella vasca esterna. Purtroppo per loro un addetto dell’impianto del tennis che confina con l’impianto natatorio ha sentito il vociare e i rumori. Così ha dato l’allarme, sono intervenuti i carabinieri, nel frattempo sono arrivati i responsabili della società Arca Nuoto che gestisce l’impianto comunale.
L’INTERVENTO
«I carabinieri sono riusciti a fermare una decina di ragazzini, tutti minorenni – spiega Stefano Cerchier -. Il gruppo era ben più numeroso, erano almeno una ventina, e nel parapiglia tanti sono scappati. Per fortuna non hanno fatto danni, c’è stata comunque l’irruzione in una proprietà privata chiusa». I teenager sono entrati dal lato delle scuole medie Amalteo, che sono chiuse da gennaio. L’accesso da questa parte è piuttosto defilato, per loro è stato un gioco scavalcare il cancello. La bravata sarebbe potuta durare a lungo se uno degli addetti del campo da tennis, che si era trattenuto al lavoro per terminare alcune incombenze, non avesse udito il vociare ed i rumori. «Siamo arrivati subito – conferma il presidente Cerchier – i carabinieri erano riusciti a fermare una decina di ragazzini, un’altra decina è fuggita a gambe levate. Sono tutti minorenni. Si tratta di un gruppo misto, ci sono italiani e ci sono stranieri di seconda generazione, nati in Italia e figli di stranieri immigrati ormai anni fa. Non hanno fatto danni. La cosa triste di tutta questa storia è che non abbiamo ricevuto uno straccio di scuse da parte dei genitori. La sera stessa i carabinieri, avute le generalità dai ragazzi, si sono messi in contatto con le famiglie. Ebbene non c’è stato un papà o una mamma che si sia presentata da noi dicendo: mio figlio ha fatto una ragazzata, ci scusiamo per lui».
I PROVVEDIMENTI
«Lunedì mattina (ieri nrd), abbiamo riunito il consiglio direttivo di Arca Nuoto e abbiamo discusso del caso. Oltre che gestori ci reputiamo anche educatori e ci è molto dispiaciuto l’atteggiamento delle famiglie, questa totale noncuranza.
Il Gazzettino