L'hanno fermato alla frontiera tra Croazia e Serbia con un furgone stipato di stoccafisso, ingredienti vari e attrezzi da cucina. Gli hanno intimato di tornarsene in Italia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA SPEDIZIONE
Assieme ad altri sei colleghi chef (cinque italiani e Ljubica Komlenic serba ma da vent'anni attiva in Italia), Favaretto doveva allestire il banchetto con otto specialità, e a lui naturalmente è spettato il compito di preparare il baccalà mantecato alla veneziana e con la ricetta moderna, piatto di cui Nole, nonostante per gli allenamenti sia costretto a una dieta vegetariana, va pazzo. Il baccalà alla veneziana è preparato con varie erbe (perché un tempo non c'erano modi di conservare lo stoccafisso evitando che puzzasse troppo), quello contemporaneo è senza, semplicemente bianco. Il fornitore della materia prima, Ermanno Tagliapietra, il più grande importatore italiano di stoccafisso che ha l'azienda a Mestre, ha riempito il furgone con i pesci più belli e Franco Favaretto è partito per il suo lungo viaggio attraverso un pezzo d'Europa: nessun problema per lui dato che, quale Ambasciatore per la cultura e diffusione dello stoccafisso nel mondo per la Norge (commissione norvegese per i prodotti ittici), si sposta sovente da un continente all'altro.
Nole, a lungo atteso, alla fine è arrivato e, anche se per pochi minuti, ha festeggiato la Slava con tutta la sua famiglia e le decine di guardie del corpo che hanno messo in sicurezza il complesso, e naturalmente uno dei pochi piatti che ha mangiato è stato il baccalà Divino. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino