Baby gang di spacciatori, Zaia: «Un episodio da allarme rosso»

Zaia, all'epoca ministro, si sottopone al narcotest
«È un episodio da allarme rosso, che desta enorme preoccupazione per la portata, il giro d'affari e l'età dei ragazzi coinvolti. E come spesso accade a capo di questa...

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«È un episodio da allarme rosso, che desta enorme preoccupazione per la portata, il giro d'affari e l'età dei ragazzi coinvolti. E come spesso accade a capo di questa baby gang c'è chi viene nel nostro Paese solo per delinquere e per esportare e creare delinquenza, ma i Carabinieri sono riusciti ad intervenire con una grande operazione disinnescando una vera e propria centrale dello spaccio». Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta l'indagine sulla baby gang di spacciatori individuata nel padovano ieri dai Carabinieri. «Una ragazza 17enne è stata fermata per spaccio poche settimane fa nel trevigiano e di recente alcuni presidi del vicentino hanno sottolineato come l'utilizzo di droga tra gli studenti sia una vera e propria piaga - spiega il Presidente - questi rappresentano solo gli ultimi esempi di un problema serio e radicato. Le nostre forze dell'ordine stanno facendo un lavoro straordinario e questa operazione lo conferma e sono certo che daranno un contributo, come sempre determinante, per debellare questo fenomeno grave e pericoloso».




«Serve la tolleranza zero «senza se e senza ma» - continua il governatore - nei confronti di chi cerca di seminare illegalità e delinquenza nel nostro territori e in particolare tra i nostri ragazzi. I più giovani sono il futuro dei nostri territori, una generazione che abbiamo il compito di proteggere da questi criminali senza pietà». «Voglio rivolgere un appello ai nostri ragazzi: se notate comportamenti strani o situazioni difficili segnalatelo a forza dell'ordine, insegnanti, genitori o a chi può darvi una mano. Si tratta di un grande gesto di responsabilità - conclude Zaia - che permette di intervenire in tempo e salvare i vostri amici da un problema che può avere conseguenza molto pesanti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino