Baby gang ad Oderzo e Montebelluna. Pestata a 15 anni da tre ragazze e ciclista picchiato dal branco: denunciati cinque giovanissimi

Baby gang ad Oderzo e Montebelluna. Pestata a 15 anni da tre ragazze e ciclista picchiato dal branco: denunciati cinque giovanissimi
MONTEBELLUNA/ODERZO (TREVISO) - Hanno finalmente un volto e un nome i membri delle baby gang responsabili delle aggressioni avvenute a Montebelluna e a Oderzo. I carabinieri li...

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MONTEBELLUNA/ODERZO (TREVISO) - Hanno finalmente un volto e un nome i membri delle baby gang responsabili delle aggressioni avvenute a Montebelluna e a Oderzo. I carabinieri li hanno identificati: 3 in un caso e due nell’altro. E a breve scatteranno le denunce alla Procura di Treviso e a quella dei Minori di Venezia


PICCHIATA
Due gravi episodi in pochi giorni: sabato scorso a Montebelluna tre bulle di origini magrebine hanno picchiato una ragazzina di 15 anni. Hanno accerchiato la vittima vicino alla Loggia dei Grani, in pieno centro, le hanno sputato in faccia e l’hanno insultata, poi l’hanno inseguita, presa per i capelli, gettata a terra e infine presa a calci. Tanto che in pronto soccorso all’ospedale di Montebelluna sono state diagnosticate alla 15enne varie contusioni, per una prognosi di venti giorni. «Io sono intervenuto per ben due volte per dividere queste tre ragazzine - racconta una residente - Una tirava i capelli e l’altra dava calci in testa. Oltre a varie offese, mi sono preso uno sputo in faccia da quella che dava calci». Una violenza gratuita, secondo le ricostruzioni, visto che tra la vittima e le picchiatrici non sembravano esserci motivi di astio. Il papà della vittima, nei giorni successivi era venuto a sapere che il terzetto si sarebbe già reso protagonista, in passato, di fatti del genere. Su Tik Tok ci sarebbero infatti alcuni video delle bulle che prendono di mira altri malcapitati. Qual sabato sera, stando alle ricostruzioni, le giovanissime straniere sembravano alterate. Probabilmente avevano bevuto qualche bicchiere di troppo. Potrebbe essere proprio quella la miccia che ha innescato la violenza. Un copione già visto: spesso quelle che i “bulli” o le “bulle” considerano prodezze vengono condivise sui social e diventano contenuti virali, con migliaia di visualizzazioni. 

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PESTATO


La settimana scorsa, invece, la stessa sorte è toccata a un 56enne di Oderzo che stava rincasando dal lavoro in bicicletta ed è stato pestato. Mauro Zanuto si è imbattuto in un gruppetto di ragazzi che stava attraversando il ponte del Gattolè. Uno di loro è sbucato all’improvviso dal portico, tagliando la strada al ciclista. «Ho frenato di colpo per non investirlo e sono finito a terra. Mi sono rialzato e l’ho rimproverato perché lì non ci sono le strisce - aveva raccontato -. Lui mi ha risposto per le rime e mi ha tirato un paio di pugni. Ho cercato di immobilizzarlo ma sono arrivati i suoi amici, che mi hanno picchiato». Zanuto volutamente non ha reagito, da ex rugbista avrebbe sicuramente avuto la meglio: «Non volevo passare dalla parte del torto» aveva detto. Il ciclista era finito al pronto soccorso con 11 punti di sutura a un sopracciglio e a un orecchi. I sanitari, dopo averlo medicato, lo avevano dimesso con 7 giorni di prognosi. I carabinieri sono riusciti a identificare due responsabili. Gli elementi che hanno permesso loro di chiudere il cerchio sono state le deposizioni della vittima e di un testimone oculare che aveva assistito alla fase finale del pestaggio e i filmati delle telecamere. Ora i ragazzini dovranno rispondere di lesioni personali. 

 

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Il Gazzettino