AZZANO - Continua l'azione amministrativa sull'attuazione del Peba, Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, con un occhio alla sicurezza dei pedoni e...
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LA MAPPAIl piano ha già individuato una serie di vie (via Divisione Julia, via don Bosco, via De Sanctis, via don Milani) dove si ritiene opportuno realizzare prioritariamente le cosiddette zone 30; tra quelle individuate la prima a essere realizzata sarà via Divisione Julia. Le zone 30 hanno lo scopo di garantire la sicurezza dei pedoni nei luoghi con elevata presenza di bambini e in questa via ci sono scuole, l'impianto sportivo, il palazzetto dello sport e infine il teatro Mascherini. «Gli uffici - continua Stefanutto - stanno lavorando attraverso una progettazione interna per permettere la realizzazione della prima via zona 30. In questa progettazione inseriamo anche un tratto di viale Rimembranze, ovvero tra l'incrocio con via Trento fino all'incrocio con via Divisione Julia: si lavorerà sul lato destro, ovvero il lato della scuola primaria Cesare Battisti, dove si renderà il marciapiede accessibile a tutti con l'abbattimento di diversi ostacoli. L'impegno economico per questa prima parte di lavori, si aggira sui 75mila euro. Inoltre nel parco di via Cattaneo e nel parco del Vajont in via dei Gelsi verranno eliminate tutte le barriere architettoniche, come scalini o ostacoli e verrà rifatta la pavimentazione per renderli accessibili a tutti. Un altro impegno concreto per la tutela di tutti gli azzanesi».
LE CIFREL'impegno economico dell'intero Peba è di 475mila euro. Lo scopo che l'amministrazione si è posta con il primo Peba di Azzano Decimo è quello di aumentare la qualità della vita sociale delle persone, ponendo attenzione soprattutto al punto di vista delle persone colpite da disabilità, ma non solo; si pensa anche alle donne incinte, ai genitori con il passeggino, all'adulto infortunato, all'anziano con difficoltà motoria e infine all'anziano in carrozzina. Per barriere architettoniche in ambito urbano si intendono tutti gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque, ed in particolare di coloro che hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma temporanea o permanente.
Elisa Marini Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino