SANTA MARIA DI SALA - Non si vola più a Santa Maria di Sala. Alla fine hanno vinto i residenti: “Ala Salese” ha traslocato alla fine dello scorso anno e in...
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ATTIVITÀ TRENTENNALE
“Ala Salese” operava dal 1991, più recentemente aveva aperto anche la sua scuola con l’obiettivo di diffondere il volo da diporto. In questi anni ha svolto attività formativa, aprendo le porte del suo campo anche alle scuole ed era un presidio di protezione civile in caso di emergenza, come base (la settima in Veneto) per ricognizioni dall’alto e rifornimenti dei velivoli in servizio in caso di calamità. E’ salita però alle cronache quasi solo in occasione di incidenti, anche gravi, capitati ai suoi piloti, dentro e fuori Santa Maria di Sala: alcuni con esiti tragici, come quando un velivolo appena decollato precipitò nell’orto di una casa in via Gorgo, poco distante dal campo, incendiandosi. Morì il pilota, rischiarono gli abitanti. In quello, come in altri episodi che seguirono, l’associazione ebbe la sola colpa di fornire ai piloti la pista per il decollo e l’atterraggio, ma indubbiamente l’aviosuperficie, in quella posizione, ha cominciato ad essere vista come un pericolo oltre che fonte di disagio. Il Comune non ha più potuto ignorare le lamentele dei cittadini: «Era un impegno che ci eravamo presi - precisa il sindaco Nicola Fragomeni - andava garantita prima di tutto la sicurezza del paese e dei cittadini, che hanno diritto a una vita serena». Alla fine “Ala Salese” ha fatto armi e bagagli e dal 1. gennaio ha stabilito la sua sede operativa nella struttura del Parco Livenza, a San Stino. A Caltana, in via Einaudi, rimane solo la sede legale.
Filippo De Gaspari Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino