Vincono le lamentele dei residenti: l'aviosuperficie deve chiudere dopo 30 anni

Lunedì 3 Febbraio 2020 di Filippo De Gaspari
L'ingresso all'aviosuperficie
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SANTA MARIA DI SALA - Non si vola più a Santa Maria di Sala. Alla fine hanno vinto i residenti: “Ala Salese” ha traslocato alla fine dello scorso anno e in paese ora resta solo la sede legale. Chiusa l’aviosuperficie di via Luxore, il sodalizio continuerà a svolgere la sua attività al Parco Livenza di San Stino, nel Veneto orientale. A pesare nella decisione è stato anche il Comune, sceso a fianco dei residenti che da tempo lamentavano rumori e fastidi sopra le loro teste. In particolare in via Zinalbo e nelle laterali di via Noalese, il sorvolo di ultraleggeri, deltaplani a motore ed elicotteri era diventato insopportabile e c’era stata anche una raccolta di firme per chiedere la chiusura della pista. Disagi che sono prevalsi sulla regolarità delle licenze di volo. Alla fine il Comune non ha rinnovato i permessi, accogliendo così le istanze dei cittadini e costringendo “Ala Salese” a cessare l’attività. Nelle scorse settimane gli ultraleggeri sono stati trasferiti, gli hangar smantellati, le strumentazioni rimosse e la pista è tornata ad essere terreno libero (e vincolato) di fronte alla villa.

ATTIVITÀ TRENTENNALE
“Ala Salese” operava dal 1991, più recentemente aveva aperto anche la sua scuola con l’obiettivo di diffondere il volo da diporto. In questi anni ha svolto attività formativa, aprendo le porte del suo campo anche alle scuole ed era un presidio di protezione civile in caso di emergenza, come base (la settima in Veneto) per ricognizioni dall’alto e rifornimenti dei velivoli in servizio in caso di calamità. E’ salita però alle cronache quasi solo in occasione di incidenti, anche gravi, capitati ai suoi piloti, dentro e fuori Santa Maria di Sala: alcuni con esiti tragici, come quando un velivolo appena decollato precipitò nell’orto di una casa in via Gorgo, poco distante dal campo, incendiandosi. Morì il pilota, rischiarono gli abitanti. In quello, come in altri episodi che seguirono, l’associazione ebbe la sola colpa di fornire ai piloti la pista per il decollo e l’atterraggio, ma indubbiamente l’aviosuperficie, in quella posizione, ha cominciato ad essere vista come un pericolo oltre che fonte di disagio. Il Comune non ha più potuto ignorare le lamentele dei cittadini: «Era un impegno che ci eravamo presi - precisa il sindaco Nicola Fragomeni - andava garantita prima di tutto la sicurezza del paese e dei cittadini, che hanno diritto a una vita serena». Alla fine “Ala Salese” ha fatto armi e bagagli e dal 1. gennaio ha stabilito la sua sede operativa nella struttura del Parco Livenza, a San Stino. A Caltana, in via Einaudi, rimane solo la sede legale. 
Filippo De Gaspari
Ultimo aggiornamento: 19:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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