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PORDENONE - La stangata sui servizi (elettricità e gas su tutti) annunciata dal ministro Cingolani poteva sembrare “sufficiente”. Invece non sarà così, perché con l’autunno ne arriverà un’altra, che inciderà pesantemente sugli stili di vita dei cittadini. Riguarderà un settore già al centro della crisi pandemica, cioè quello della ristorazione e in generale dei locali pubblici. E in provincia di Pordenone le novità - negative - per tutti i clienti affezionati potrebbero essere più prossime di quanto si credesse. È infatti in arrivo un rialzo dei prezzi di listino generalizzato. E le ragioni arrivano da lontano.
LA DIFFICOLTÀ
La dinamica non lascia più spazio ad alcuna manovra.
LA TESTIMONIANZA
I ristoratori ci hanno provato, a lavorare con i listini intatti anche di fronte al rialzo del costo delle materie prime. Si era sperato di essere al cospetto di uno choc economico temporaneo, di una distorsione del mercato. Non era così, perché la tendenza è diventata consolidata. Una normalità, nuova e pesante. Quindi adesso l’impatto finirà per abbattersi sulle tasche dei consumatori.
«Ma purtroppo non c’è alcuna alternativa - spiega Carlo Nappo, chef molto conosciuto a Pordenone e volto della Catina di piazzetta Cavour e del Podere dell’angelo di Visinale di Pasiano -. Abbiamo provato a tenere duro, ma ora non è più possibile. Dopo dieci anni ci vediamo costretti a ritoccare i listini. Non l’avevamo mai fatto, ma se non procedessimo in questo senso dovremmo chiudere. Non staremmo più in piedi». È solo una delle tante testimonianze identiche in provincia di Pordenone. La stagione è già segnata: sarà un autunno caldo, non per tutte le tasche. Neanche a tavola.
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Il Gazzettino