«Come è possibile che io abbia preso una multa per eccesso di velocità in tangenziale se da 4 ore mi trovavo in stato d'arresto e la mia auto era...
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Bloccato a bordo della sua auto durante un controllo, gli vennero trovati, sotto un sedile, 81 grammi di marijuana. Poi era scattata anche una perquisizione nella sua abitazione dove di erba ne fu rinvenuta oltre un chilo.
Alle 17,30 di quel pomeriggio il 31enne viene portato in Questura. Di lì a poco gli contestano anche il sequestro dell'auto e la sera la passa nel carcere di S. Bona. La sua posizione non è delle migliori: quando lo hanno beccato con la droga era già in affidamento dopo una precedente condanna sempre per spaccio. E' intorno alle 21,30 dello stesso giorno che un autovelox in tangenziale riprende la targa della sua auto che sfreccia oltre i limiti di velocità. Chi c'era a bordo? Di certo non lui. Quando arriva la raccomandata con la multa il 31enne non la riceve perché è in galera ma qualche mese fa, tornato a casa dopo aver chiuso i conti con la giustizia con una condanna passata in giudicato a due anni di reclusione, arriva una seconda busta verde. Questa volta sempre la Polizia Locale di Treviso gli contesta di non aver comunicato, entra trenta giorni dal ricevimento della contravvenzione, chi fosse alla guida del veicolo. Oltre al danno, la beffa. Assistito dall'avvocato Roberta Canal il 31enne ha quindi chiesto l'annullamento dei provvedimenti in autotutela. «Non potevo essere alla guida della mia macchina, mi avevano arrestato 4 ore prima» racconta. Ora la palla passa alla Polizia Locale di Treviso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino