La Mille Miglia non è gradita in Polesine. Come già successo negli anni scorsi, quando la carovana storica toccò Rovigo, Lendinara, Villamarzana e...
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Sfrecciano i bolidi della Mille Miglia: vigili in agguato con l'autovelox
Uno spettatore ha pensato bene di immortalare, oltre alle vecchie signore a quattro ruote, anche la pattuglia di vigili urbani appostata con l'apparecchiatura di rilevamento della velocità proprio lungo il percorso. Gli agenti della Locale non hanno gradito: ne è nata una discussione e alla fine sono arrivati anche i carabinieri.
IL TRACCIATO Secondo il regolamento, essendo una gara di regolarità, i piloti della Mille Miglia devono rispettare i limiti di velocità vigenti sulle strade. I Comuni attraversati, coinvolti per tempo dall'organizzazione, a garanzia della sicurezza e per aumentare lo spettacolo predispongono limitazioni alla viabilità e deviazioni per consentire il passaggio della carovana che ha, per così dire, una corsia preferenziale. A Gaiba la corsa prevedeva un doppio tracciato: le auto che partecipavano alla gara salivano sull'argine del Po, quelle al seguito proseguivano sulla Regionale Eridania. Le prime dovevano attendere su una stradina comunale che sale verso l'argine, in attesa di partire una alla volta a intervalli regolari per la prova cronometrata. E qui si erano sistemati molti appassionati tra cui anche l'autore dello scatto contestato. «Ho notato i vigili che predisponevano l'apparecchiatura - racconta Francesco Romani, ex commerciante di Trecenta -. Da appassionato della corsa stavo scattando foto alle auto d'epoca e ho pensato di farne una anche alla postazione dell'autovelox. Una degli agenti ha protestato. Pensavo scherzasse, invece ha cercato di prendermi il telefonino dalle mani. A quel punto, ho fatto notare che la postazione per il rilevamento della velocità non era nemmeno regolare e che sulla regionale i camion andavano anche più forte. Poi mi sono allontanato, pensando che l'episodio fosse chiuso: invece la vigilessa ha allertato un paio di colleghi. A sorpresa mi hanno preso il cellulare. Così mi sono quindi rivolto a una pattuglia di Carabinieri, presente nelle vicinanze. Di fronte ai militari i vigili si sono giustificati dicendo di avermi preso il telefonino dalle mani solo per evitare che mi cadesse».
SICUREZZAUna spiegazione che non ha convinto l'appassionato di auto d'epoca, che ha finito per chiedere lumi ad alcuni agenti della Polizia locale di Brescia, al seguito della Mille Miglia: «Hanno solo osservato di non aver mai visto tanti autovelox come nel tratto da Mantova al confine con l'Emilia», spiega Romani. Il sindaco di Gaiba, Roberto Berveglieri, difende l'operato dell'unico agente del suo Comune (gli altri erano di paesi vicini). «Le pattuglie di vigili sono state messe su consiglio della Prefettura per tutelare l'incolumità pubblica, visto che si tratta di una gara dove le auto storiche possono sfrecciare anche a 120 chilometri orari su strade dove vige il limite di 50. Il telelaser serviva come deterrente, essendo comunque una gara di regolarità: mi riservo comunque di visionare bene i filmati e di non risparmiare le sanzioni a tutte quelle auto che incuranti dei limiti stradali hanno superato di molto anche i 70 km/h. Quanto alla possibilità che altre amministrazioni abbiano spento il tutor al passaggio delle auto storiche, ritengo, se fosse vero, che si tratti di un reato».
Il Polesine mantiene quindi un rapporto di amore-odio con la Mille Miglia: appassionati e vigili la attendono e la seguono con uguale intensità. Per vedere passare le auto arrivano in migliaia sugli argini del Po. Chissà se oltre alle cartoline delle località attraversate i piloti conserveranno anche qualche multa polesana.
Marco Scarazzatti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino