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BELLUNO - I sindaci del Feltrino difendono i loro autovelox. E se da un lato Arsiè raddoppia e mette una nuova telecamera nel temuto e contestato rilevatore che ha mietuto tante vittime sulla statale 50 bis del Grappa e del passo Rolle, dall’altro a Quero Vas il caso arriva in consiglio comunale dove il sindaco ha elencato nel dettaglio le caratteristiche della strada e dei requisiti per quel tipo di controlli. Intanto Altvelox, l’agenzia nazionale specializzata nei ricorsi su autovelox, che ha sede a Belluno in via Del Boscon e che rientra nella rete dell’associazione Miglior Tutela non si ferma e continua la sua battaglia.
IN AULA
Nel corso del recente consiglio comunale di Quero Vas, il consigliere del gruppo di minoranza “Il ponte – laboratorio per Quero Vas” Antonio Mondin ha chiesto al sindaco Bruno Zanolla alcuni chiarimenti in merito all’autovelox installato dal Comune di Quero Vas sulla strada provinciale 1bis “Madonna del Piave”, in quanto da indiscrezioni di stampa sarebbe emerso che «la strada in questione non avrebbe avuto i requisiti per l’installazione del misuratore della velocità». «Nello specifico – ha proseguito Mondin – è stata citata una sentenza del giudice di pace che attestata l’assenza di banchine e di una documentazione completa che certifichi il tasso di incidentalità».
LA QUESTIONE
La risposta del primo cittadino è partita dal presupposto che è vero che c’è un comitato istituito in Provincia che ha attaccato le amministrazioni comunali e i sindaci paventando illegittimità importanti e aspetti penali fondandosi su alcuni ricorsi accolti ma è altrettanto vero che il tribunale ha ribaltato tutte le sentenze.
L’EMERGENZA
Fra le motivazioni che hanno portato all’installazione degli autovelox, il sindaco di Quero Vas ha voluto ricordare anche l’elevato numero di morti e feriti causati da incidenti occorsi in destra Piave e il pericolo derivante dalla presenza di animali che compaiono improvvisamente sulla sede stradale in sinistra Piave. La pericolosità della strada Feltrina era anche stata recentemente sottolineata durante l’inaugurazione di una nuova struttura ricettiva in valle di Schievenin dall’onorevole Dario Bond che aveva addirittura paventato, qualora non si prendesse seriamente in esame la sua rivisitazione, la messa in atto di una «protesta forte perché dobbiamo far capire a chi di dovere - aveva tuonato Bond - che questa non è una strada secondaria, ma una strada molto importante, pericolosa, che ha visto tante vite umane perse e che ha bisogno che ci venga messa mano con un grosso finanziamento».
LE RISORSE
Il consigliere Mondin ha poi chiesto al sindaco chiarimenti in merito all’utilizzo delle somme raccolte dalle sanzioni irrogate in quanto nel consiglio comunale del 28 dicembre 2022 era stata approvata, in via eccezionale, la loro destinazione a coprire i maggiori costi derivanti dal pagamento delle bollette di gas ed energia elettrica. «Visto il rientro dell’emergenza energetica – ha chiesto Mondin - è intenzione dell’amministrazione comunale tornare a investire i futuri proventi delle multe a favore della sicurezza stradale?». «Gli introiti degli autovelox – ha replicato Zanolla – devono essere utilizzati per manutenzioni e sicurezza stradale e realizzazione di ciclabili. Lo scorso anno, in deroga, ci è stato concesso di contribuire alle spese dell’illuminazione pubblica ma, nella norma, queste somme devono essere canalizzate per specifici interventi inerenti la viabilità».
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