Controesodo complesso, ieri, per chi arrivando dalla pianura ha scelto il Bellunese come destinazione per la gita fuori porta. In Autostrada A27 è stata una domenica, se...
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SETTE CHILOMETRI
Alle 19 il serpentone d’auto, in discesa, aveva raggiunto i sette chilometri. Con il passare delle ore la situazione è migliorata fino a risolversi completamente in tarda serata. Ma chi si è trovato imbottigliato ha potuto dire addio, in un attimo, ai benefici della giornata di relax tra le montagne. Non è andata meglio a chi ha provato a dribblare il problema riversandosi sull’Alemagna. Molti gli automobilisti che si sono infatti trovati di nuovo in coda. Inevitabile anche il tentativo di qualcuno di scegliere percorsi arditi e dopo un inversione a u da Sella Fadalto, rientrare verso Cadola per puntare su Tambre e il Cansiglio. Turisti, pendolari e residenti stremati con inevitabili le polemiche.
Una domenica complicata, dunque, ma con un dispiegamento imponente. Massiccio il dispiegamento di Protezione civile e volontari che ovviamente ha portato conforto a chi si è trovato in coda ma nulla ha potuto nei confronti dell’ingorgo.
IN AGORDINO
È andata per certi versi meglio del previsto, invece, in Agordino. Tra chiusure dovute a tappe ciclistiche, cantieri stradali, traffico di rientro turistico, motociclisti e ciclisti e tour automobilistici dedicat alle vetture d’epoca, non c’è stata alternativa che dotarsi di pazienza. In vari punti si sono formate delle colonne. Questa volta tuttavia il sacrificio è stato tollerato più volentieri: chi ha promosso le tappe del Giro d’Italia Under 23 ha regalato un ruolo di primo piano al territorio Agordino, come dire stavolta se ci sono state delle interruzioni viarie ne è valsa la pena.e ricadute positive sul comprensorio ci sono state con arrivo e le partenza di tappa. Diversamente da altre manifestazioni ciclistiche dove l’Agordino ha dovuto solo subire le chiusure stradali senza alcun ritorno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino