Autosanlorenzo, Opel va giù dura: la lite verso la causa in tribunale

foto di repertorio
MESTRE - Opel era andata giù dura. Mancata collaborazione nel fornire nominativi e contratti dei clienti che attendevano (e attendono tuttora) di entrare in possesso...

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MESTRE - Opel era andata giù dura. Mancata collaborazione nel fornire nominativi e contratti dei clienti che attendevano (e attendono tuttora) di entrare in possesso dell'auto acquistata, e neppure nel mettere a disposizione le vetture, tranne 38 veicoli sui 114 da consegnare. E loro, i titolari dell'ex concessionaria Opel di via Giustizia Autosanlorenzo (che continua ad operare), hanno deciso di replicare colpo su colpo. Ribadendo di aver fatto tutto il possibile per tutelare i clienti.


BATTAGLIA LEGALE - «A causa di una lite con Opel Italia - spiegano dalla concessionaria - Autosanlorenzo ha dovuto subire una serie di accadimenti che le hanno di fatto impedito la normale attività dovendo ricorrere alla procedura di concordato per salvaguardare il patrimonio e la continuità aziendale». Concordato preventivo con riserva che è stato depositato il 13 giugno scorso presso il Tribunale di Venezia, con advisor lo studio del dottor Gianluca Vidal di Mestre, chiedendo ai fornitori che vantano crediti nei confronti della ditta di inviarli entro il 10 luglio prossimo.

«Per evitare qualsiasi ricaduta per i clienti - riprendono dal salone - abbiamo concordato con Opel Italia la consegna nelle sue mani di 38 autovetture che di è impegnata a consegnare, dichiarandolo direttamente ai clienti. A monte di questi episodi oggettivi avvenuti per buona volontà delle parti, ovviamente ognuno porterà avanti le sue ragioni e le stesse potranno essere riscontrate nei luoghi deputati per la risoluzione delle stesse o tramite un accordo».


Insomma, è probabile che Autosanlorenzo e Opel se la vedranno in tribunale, con la concessionaria che opera in città da 70 anni che si sente un po' come Davide contro Golia («se noi abbiamo un avvocato, loro ne avranno 100...»). E proseguono: «Dicono che non avremmo collaborato, ma i funzionari di Opel sono stati qui per una settimana ed hanno avuto accesso a tutti i dati e i documenti che erano in nostro possesso - sottolineano in via Giustizia -. Dicono che gli abbiamo consegnato solo 38 auto su 114? Erano quelle previste, in quanto di tratta delle vetture che erano state saldate. Le altre spetta ad Opel consegnarle con i suoi stock, in quanto erano ancora in ordine e noi non siamo più loro concessionari. Se non ci avessero tolto il mandato da un giorno all'altro le avremmo potute consegnare noi, ma non è stato possibile. L'importante - concludono - è che la nostra azienda ha mantenuto le sue fondamenta basate sulla capacità dei dipendenti, sulla fedeltà dei clienti e sui rapporti con le banche. Presto presenteremo un nuovo brand con il quale continueremo ad operare».
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Il Gazzettino