Il testo è già stato protocollato a Palazzo Madama: è stato presentato il 21 giugno, ha il numero 518 ed è intitolato Attribuzione alla Regione Veneto...
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IL REFERENDUM Stravince il Sì Zaia: «Con questo voto esistono solo i veneti, vogliamo i 9/10 delle tasse»
L'ANNUNCIO
A svelare la paternità dell'iniziativa era stato lo stesso Calderoli, domenica a Pontida, dal palco del raduno: «Sono bergamasco, quindi appartengo al Lombardo-Veneto, sono autonomista dai tempi di mio nonno. Ho avuto l'onore di scrivere la prima delle intese che verrà firmata, l'intesa del Veneto, e la proposta di legge che è stata già depositata, con cui 23 materie passeranno a Zaia e al Veneto. Torniamo ad essere padroni a casa nostra. E lo dico all'amico Attilio Fontana, lo dico a Giovanni Toti, lo dico laddove noi governiamo: fate come Zaia, portatevele a casa tutte e 23, che poi ci si pensa a tornare indietro qualcosa. Ma ora o mai più». Confida ora Calderoli: «Non avevo l'intenzione di fare nessun annuncio, ma dall'intervento dei governatori ho capito quanto fosse sentita la questione dell'autonomia da parte della platea, per cui ho voluto dirlo a tutti. La proposta che ho depositato comprende l'intesa che dovrà essere firmata dalla Regione e dal Governo e il progetto di legge che dovrà partire dal Consiglio regionale. Nella stesura mi sono coordinato con Zaia, che ne è stato entusiasta».
IL PERCORSO
Conferma al riguardo lo stesso Zaia: «Ne abbiamo parlato fin dal primo giorno, individuando una soluzione che riconosce il percorso compiuto dal Veneto e dà un impegno forte al Governo, prevedendo come fonte di finanziamento l'ammontare nazionale dell'Iva». È stata però messa da parte l'ipotesi di procedere con una legge-delega propriamente intesa, basata cioè sul mandato delle Camere all'esecutivo, affinché emani i decreti legislativi sui singoli punti. «Quell'iter spiega Calderoli avrebbe richiesto troppi passaggi parlamentari e dunque tempi lunghi. Invece così le materie verranno trasferite con voto del Parlamento e i decreti del presidente del Consiglio dei ministri regoleranno il tutto. In questo modo prevedo che entro l'autunno, a farla grande fine anno, la questione sia finita e approvata. In questo senso il Veneto sarà una sorta di nave-rompighiaccio, in modo da aprire la rotta anche alla Lombardia e alle altre Regioni. Perché sono partito proprio da questa? Per un motivo molto semplice: la richiesta di Zaia è la più chiara di tutte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino