«Io so che questo governo si basa su un contratto, e le autonomie sono in quel contratto». La ministra per le Autonomie, la veneta Erika Stefani, conferma la...
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L'obiettivo, conferma la ministra Stefani, è «chiudere» l'intesa con Veneto, Lombardia ed Emilia «prima delle elezioni europee» di primavera.
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L'accelerazione impressa dalla Lega è partita ieri pomeriggio, con un vertice politico a quattro, al quale hanno partecipato il governatore del Veneto Luca Zaia, quello della Lombardia Attilio Fontana, e i ministri Erika Stefani e Matteo Salvini. Al vertice leghista ha fatto seguito la cena tra Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, nel quale Salvini ha posto all'alleato una sorta di ultimatum, legando la questione delle autonomie regionali a quella della Tav e alle norme semplifica-appalti.
L'ULTIMATUM Sia pure col sorriso sulle labbra davanti a un piatto di galani di Carnevale, Salvini con Conte e Di Maio ha posto l' l’aut aut: «O si fa l’autonomia o io blocco tutto». E’ la conclusione bellicosa di una giornata aperta dalla photo opportunity a tre - Salvini, Fontana e Zaia - sorridenti e soddisfatti, dopo il vertice al Viminale. Il cui senso è quello di una sfida agli alleati: perché l’autonomia, ha giurato il leader ai suoi governatori, si farà. Punto e basta. Laddove Di Maio punta i piedi, tra i mal di pancia del Sud e le resistenze dei suoi ministri: troppi nodi ancora da sciogliere, è la linea, serve tempo.
L'ALLARME DELLA MINISTRA STEFANI L’incontro del pomeriggio tra il leader della Lega, i due governatori e la titolare degli Affari regionali, Erika Stefani è stato sollecitato da Luca Zaia, messo in allarme dalla ministra che si era sfogata: «Prima era solo melina da parte dei 5Stelle, ora vedo che stanno chiudendo tutti gli spiragli e qui c’è il rischio che salti tutto».
MOMENTO STORICO «Applicheremo quanto previsto dalla Costituzione - ribadisce Salvini - stiamo vivendo un momento storico: lo dimostrano le altre Regioni che hanno avanzato richiesta di autonomia. Pensiamo a Liguria, Piemonte, Campania, Toscana, Umbria e Marche. È una richiesta di buona amministrazione e di spesa trasparente che si sta diffondendo in tutto il Paese».
LO SPIRAGLIO Luigi Di Maio apre uno spiraglio: «Noi sosteniamo l' autonomia ma non lo spacca-Italia - dice - all'ottimo ministro Stefani lo abbiamo detto chiaramente: permetteremo alle Regioni che lo chiedono di poter gestire alcuni servizi. Ma il percorso non sarà breve. Ci sarà una pre-intesa approvata in Cdm dopo un vaglio politico mio, di Salvini e di Conte. Poi il presidente inizierà una trattativa con i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Infine si andrà in Parlamento e lì i presidenti delle Camere decideranno se sarà emendabile o no il testo delle intese».
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Il Gazzettino