Si fa? Si farà. Quando, non si sa. Mentre i governatori di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna chiedono «tempi rapidi e certi» sull'autonomia, da Roma il...
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LETTERA CONGIUNTAI governatori del Veneto Luca Zaia, della Lombardia Attilio Fontana e dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini ieri hanno inviato ciascuno una lettera - identica - al premier Conte sulla partita dell'autonomia. La richiesta è di «tempi rapidi e certi, per arrivare alla redazione dei conseguenti disegni di legge sui quali sarà chiamato ad esprimersi il Parlamento». Nella missiva i tre governatori sottolineano come «il percorso intrapreso rappresenti una opportunità importantissima non solo per i rispettivi territori, ma per l'intero Paese», con una logica finalizzata «a riordinare e semplificare il funzionamento delle istituzioni, ammodernare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, ridurre i tempi di risposta alle esigenze delle imprese, contenere gli oneri di funzionamento della macchina pubblica». «Ciascuna delle nostre Regioni - hanno scritto Bonaccini, Fontana e Zaia - nei limiti fissati dalla Costituzione, ha ricercato quelle peculiari forme di autonomia ritenute le più confacenti ai bisogni e alle caratteristiche specifiche del proprio territorio, del proprio tessuto sociale, degli obiettivi condivisi dalle rispettive comunità». Zaia e Fontana hanno poi fatto presente che la richiesta dell'autonomia, per quanto riguarda Lombardia e Veneto, è stata suffragata dall'esito del referendum del 22 ottobre 2017. Di qui l'appello per arrivare «finalmente alla sottoscrizione delle corrispettive intese».
LA REPLICASe Zaia e Bonaccini si sono limitati a spedire la lettera, Fontana se ne è messa in tasca una copia, deciso a consegnarla a mano al premier visto che entrambi erano attesi a Milano a una conferenza stampa di Snam e Seat. Di più: l'idea di Fontana era che il Consiglio dei ministri affrontasse il tema nella seduta di oggi. Ma il premier ha risposto: oggi, no. «L'autonomia è un dossier all'attenzione del Governo. Ci siamo riservati di approfondire quanto prima questa cosa - ha detto Conte ai cronisti - Il governatore Fontana ci ha chiesto di portare la questione al vaglio del prossimo consiglio dei ministri che è domani (oggi, ndr). Non faremo in tempo a portarlo domani (oggi, ndr), ma sicuramente stiamo, con i vari ministri, nell'ambito delle rispettive competenze, valutando quelle che sono le varie materie perché occorre definire un perimetro tra competenze statali o regionali, che ci consenta poi, a tutto il sistema Italia, di poter far funzionare, di poter perseguire gli interventi che occorrono».
LA RASSICURAZIONESe il vicepremier leghista ribadisce che il limite è quello dell'autunno, anche in casa pentastellata si comincia a far presente che la questione non può essere tirata troppo per le lunghe. «Sono sicuro che in tempi ragionevoli si arriverà a un accordo sull'autonomia che garantirà più risorse e sviluppo ai nostri territori», ha detto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Lombardia Dario Violi. «Non bisogna dimenticare che stiamo discutendo un'importantissima riforma istituzionale, che non ha precedenti, ed è normale che siano necessarie valutazioni approfondite su ogni minimo dettaglio - ha aggiunto - Stiamo lavorando sodo. Per noi l'autonomia è un tema fondamentale, e vogliamo garantire il totale rispetto della volontà popolare espressa con il referendum di un anno fa. La strada è tracciata». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino