Il "nuovo rapporto tra Stato e Regioni": da materia di dibattito tra i dem cattolico-renziani, con qualche ipoteca sul futuro, a momento scatenante di uno scontro che ha...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tutto nasce all’abbazia di Praglia dove nel convegno organizzato dal partito democratico Bressa un po’ attacca e un po’ ironizza. «Purtroppo - dice - le difficoltà da parte delle Regioni ad elaborare una proposta credibile di autonomia sono anche il frutto del regionalismo ordinario». E riferito a Zaia: «Quando un governatore accusa il governo Prodi sullo stop alle autonomie locali, forse non ricorda che in quel periodo a governare era Berlusconi e c’era un ministro che si chiamava proprio Luca Zaia». La novità introdotta dalla riforma del Senato, aggiunge sta proprio l’istituzione di una camera dedicata alle autonomie locali. Ce ne sarebbe abbastanza per dar fuoco alle polveri, ma il senatore Giorgio Santini va oltre e spiega, sostanzialmente, che i sì al referendum di novembre sulla riforma saranno l’occasione di elaborare un disegno di legge regionale ("immediato") «per ottenere da Roma tutti gli spazi di autonomia consentiti dalla nuova norma costituzionale: le politiche attive del lavoro, le politiche sociali, il governo del territorio, l'ordinamento scolastico e universitario, la tutela dei beni culturali, l'ambiente, il turismo, il commercio estero».
«Bressa invita il Veneto a chiedere, ebbene, noi lo facciamo da 10 anni, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta - replica secco Zaia - anche se non c'è nessuna legge che vieta al Governo di concedere forme di autonomia alle Regioni. Al contrario, il Governo sta varando una riforma costituzionale che aumenta il centralismo statale».
Quanto ai referendum, il Governatore rilancia: «Questo sarà l'anno del referendum sull'autonomia della Regione. Il Governo non avrà più alibi e invito già da oggi i veneti a recarsi numerosi alle urne». «Entro 2 mesi - ha spiegato il presidente - sarà pronto il progetto per il referendum consultivo. Voglio che sia una consultazione legale, regolare, che avvenga nelle stesse sedi delle normali elezioni».
Ciambetti da parte sua ha voluto chiarire a suon di numeri la situazione generale visto che "si accusano le Regioni e il decentramento di sperperare risorse". E ha portato gli esempi virtuosi della spesa sanitaria, della gestione (statale) della giustizia, del debito dello Stato che cresce nei confronti di quello delle Regioni, che scende. Ma il Pd in abbazia ha continuato a macinare la distanza che separa il Paese dalle riforme necessarie. Un altro fronte è quello delle fusioni e delle unioni dei Comuni: «Avanti tutta sulle fusioni - ha concluso Santini - la legge di stabilità appena approvata consente un incremento del 40% delle risorse per quei comuni che decideranno di mettersi insieme». «È necessario rafforzare il governo di prossimità - ha detto Achille Variati, sindaco di Vicenza - L'area vasta deve diventare la casa dei Comuni». E il sindaco di Camposampiero (Pd) Katia Maccarone ha annunciato il progetto di fusione dei Comuni dell'unione del Camposampierese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino