Autonomia, scontro Governo-Zaia:
«Finora nessuna proposta credibile»

Sabato 16 Gennaio 2016 di Alberto Rodighiero
Autonomia, scontro Governo-Zaia: «Finora nessuna proposta credibile»
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Il "nuovo rapporto tra Stato e Regioni": da materia di dibattito tra i dem cattolico-renziani, con qualche ipoteca sul futuro, a momento scatenante di uno scontro che ha come sfondo un federalismo da riscrivere, da una parte, e una maggiore autonomia che il Veneto chiede a gran voce dall’altra. Ed è subito botta e risposta a distanza tra il sottosegratario agli Affari regionale Gianclaudio Bressa e il Governatore Zaia, affiancato dal presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti. Bressa accusa il "regionalismo ordinario" di non avere progetti; Zaia replica: «Il Governo parla di federalismo, ma nel frattempo introduce la supremazia statale contro le Regioni»  e Ciambetti aggiunge: «Siamo di fronte a un improvvido neocentralismo che porterà definitivamente l’Italia ai margini delle realtà più sviluppate dell’Occidente».

Tutto nasce all’abbazia di Praglia dove nel convegno organizzato dal partito democratico Bressa un po’ attacca e un po’ ironizza. «Purtroppo - dice - le difficoltà da parte delle Regioni ad elaborare una proposta credibile di autonomia sono anche il frutto del regionalismo ordinario». E riferito a Zaia: «Quando un governatore accusa il governo Prodi sullo stop alle autonomie locali, forse non ricorda che in quel periodo a governare era Berlusconi e c’era un ministro che si chiamava proprio Luca Zaia». La novità introdotta dalla riforma del Senato, aggiunge sta proprio l’istituzione di una camera dedicata alle autonomie locali. Ce ne sarebbe abbastanza per dar fuoco alle polveri, ma il senatore Giorgio Santini va oltre e spiega, sostanzialmente, che i sì al referendum di novembre sulla riforma saranno l’occasione di elaborare un disegno di legge regionale ("immediato") «per ottenere da Roma tutti gli spazi di autonomia consentiti dalla nuova norma costituzionale: le politiche attive del lavoro, le politiche sociali, il governo del territorio, l'ordinamento scolastico e universitario, la tutela dei beni culturali, l'ambiente, il turismo, il commercio estero».

«Bressa invita il Veneto a chiedere, ebbene, noi lo facciamo da 10 anni, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta - replica secco Zaia - anche se non c'è nessuna legge che vieta al Governo di concedere forme di autonomia alle Regioni. Al contrario, il Governo sta varando una riforma costituzionale che aumenta il centralismo statale».
Quanto ai referendum, il Governatore rilancia: «Questo sarà l'anno del referendum sull'autonomia della Regione. Il Governo non avrà più alibi e invito già da oggi i veneti a recarsi numerosi alle urne». «Entro 2 mesi - ha spiegato il presidente - sarà pronto il progetto per il referendum consultivo. Voglio che sia una consultazione legale, regolare, che avvenga nelle stesse sedi delle normali elezioni».

Ciambetti da parte sua ha voluto chiarire a suon di numeri la situazione generale visto che "si accusano le Regioni e il decentramento di sperperare risorse". E ha portato gli esempi virtuosi della spesa sanitaria, della gestione (statale) della giustizia, del debito dello Stato che cresce nei confronti di quello delle Regioni, che scende. Ma il Pd in abbazia ha continuato a macinare la distanza che separa il Paese dalle riforme necessarie. Un altro fronte è quello delle fusioni e delle unioni dei Comuni: «Avanti tutta sulle fusioni - ha concluso Santini - la legge di stabilità appena approvata consente un incremento del 40% delle risorse per quei comuni che decideranno di mettersi insieme». «È necessario rafforzare il governo di prossimità - ha detto Achille Variati, sindaco di Vicenza - L'area vasta deve diventare la casa dei Comuni». E il sindaco di Camposampiero (Pd) Katia Maccarone ha annunciato il progetto di fusione dei Comuni dell'unione del Camposampierese.
Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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