Autodromo, respinto un altro ricorso: la riapertura è sempra più lontana

Autodromo, respinto un altro ricorso: la riapertura è sempra più lontana
ADRIA -  Il Tribunale di Rovigo ha rigettato ieri l’ennesimo ricorso di Bioitalia sulla vicenda dell’Adria International Raceway dove il 17 gennaio sono stati...

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ADRIA -  Il Tribunale di Rovigo ha rigettato ieri l’ennesimo ricorso di Bioitalia sulla vicenda dell’Adria International Raceway dove il 17 gennaio sono stati apposti i sigilli. Il ricorso di Biotalia riguardava le modalità di attuazione del rilascio del complesso sportivo. In pratica Bioitalia avrebbe sollevato eccezioni sulla procedura esecutiva promossa dall’ufficiale giudiziario su input dei due curatori fallimentari, l’avvocato di Padova Roberto Nevoni e il commercialista di Rovigo, Giovanni Tibaldo. Sarebbero state sollevate contestazioni su come era stata decisa la modalità di cessione dell’autodromo. L’esecuzione ricordiamo inizia con la notifica dell’avviso con il quale l’ufficiale giudiziario comunica almeno dieci giorni prima alla parte, che è tenuta a rilasciare l’immobile, il giorno e l’ora in cui procederà. Visto quello che è accaduto circa un mese fa, quando piloti e team furono i invitati a lasciare in tutta fretta il complesso sportivo, facile presumere che Bioitalia contestasse la notifica dell’avviso.



BIOITALIA CONTESTA

La stessa Bioitalia, società con sede legale a Roma e operativa in località Smergoncino di Cavanella Po, era stata costretta ad abbandonare i locali che occupava. La società si è sempre ritenuta estranea alla procedura fallimentare in atto nei confronti di F&M, il precedente gestore della struttura. Secondo la sentenza di fallimento F&M sarebbe debitrice nei confronti del fondo Darma per l’affitto della struttura sportiva di 40 milioni di euro. F&M sarebbe inoltre in debito con Darma per il complesso immobiliare dell’ex convento delle Canossiane di circa 7 milioni e 600 mila euro. Secondo i giudici fallimentari, l’insolvenza di F&M sarebbe conclamata non solo dall’ingente debito maturato nei confronti di Darma, oltre 47 milioni di euro, ma anche da una rilevante esposizione debitoria verso l’erario, pari a circa 5 milioni.

Nel frattempo è stato fissato per martedì 22 febbraio, alle 20.45, nella sala convegni dell’albergo Stella d’Italia di viale Maddalena, l’incontro pubblico per affrontare le tematiche derivanti dal blocco delle attività dell’Autodromo e sulle sue eventuali prospettive di ripresa, sempre più lontane alla luce di questa sentenza. L’assemblea è stata voluta in maniera unitaria dalle forze politiche e dai movimenti civici cittadini per fornire informazioni ed esprimere valutazioni su come arrivare il prima possibile alla riapertura di una struttura ritenuta fondamentale per l’economia del territorio. L’iniziativa è in via prioritaria rivolta agli operatori delle aziende che direttamente od indirettamente sono collegate all’indotto prodotto dall’autodromo.
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Il Gazzettino