Padova. Danni ai bus, 4 autisti di Busitalia finiscono a processo

Secondo la Procura distrettuale avrebbero volontariamente danneggiato il sistema di localizzazione automatico di bordo

Autisti a processo
PADOVA - Come richiesto dal magistrato, alla fine i 4 autisti di Busitalia sono finiti a processo. È fissata per il 14 febbraio del prossimo anno al Tribunale di...

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PADOVA - Come richiesto dal magistrato, alla fine i 4 autisti di Busitalia sono finiti a processo. È fissata per il 14 febbraio del prossimo anno al Tribunale di Padova l'udienza che vede imputati 4 autisti di Busitalia. A chiedere il rinvio a giudizio è stata la Procura Distrettuale di Venezia, competente per i reati di natura informatica, per Antonio Bisarello, 48 anni, di Monselice, Armido Boscolo Pecchie Botti, 46enne di Chioggia, Paolo Schiavon, 47 anni, residente a Cervarese Santa Croce, e Antonio Daniele, 49enne, di Solesino. I quattro dipendenti devono rispondere di danneggiamento e interruzione illecita di comunicazioni informatiche.

I fatti

Secondo la Procura distrettuale infatti avrebbero volontariamente danneggiato il sistema di localizzazione automatico di bordo denominato Avl, (Automatic Vehicle Location) si tratta del cosiddetto transponder, il dispositivo che segnala in tempo reale all'azienda il punto esatto in cui si trova il veicolo, indica all'autista l'orario di partenza, il percorso che deve effettuare da una fermata all'altra e l'orario di arrivo previsto. I fatti risalgono ad agosto e settembre 2019: in ben sette occasioni il sistema Avl dei mezzi sarebbe stato messo fuori uso. Raid vandalici compiuti con un identico cliché: rottura del plexiglass a protezione del dispositivo, prelievo della scheda Sim collocata all'interno e rottura del vano Sim. Alcuni degli episodi si sarebbero verificati mentre i bus erano in deposito, altri mentre i veicoli erano già in viaggio. Il dispositivo è installato vicino all'autista che non può materialmente non accorgersi di un eventuale atto vandalico. Ecco perché i sospetti aziendali si sono immediatamente concentrati sugli autisti, ed in particolare su Antonio Bisarello, cui vengono contestati quattro danneggiamenti. Una sola contestazione ciascuno viene invece mossa ai tre colleghi.

La difesa

Bisarello ha affidato la sua difesa a Federico Alati. «Il procedimento è stato trasferito a Padova e alla prima udienza che si terrà il 14 febbraio depositeremo la documentazione - ha spiegato il legale - durante l'udienza di ottobre abbiamo presentato le nostre osservazioni. In aula ci eravamo difesi sottolineando che manca un movente ai reati contestati. L'autista anche in caso il sistema Avl non sia funzionante non ne trae alcun vantaggio, la corsa prevista non si ferma ed il percorso viene compiuto in ogni caso». Le denunce alla Procura erano state presentate dall'allora amministratore delegato di Busitalia Veneto Spa, l'ingegner Franco Ettore Viola. Il danno calcolato per la manomissione dei transponder si aggira sui 9.000 euro. Gli autisti, assistiti dagli avvocati Federico Alati e Matteo Conz, erano stati interrogati dagli agenti della Polizia postale e delle telecomunicazioni ma avevano respinto con fermezza ogni accusa sostenendo di aver regolarmente segnalato all'azienda di trasporto pubblico locale tutti i danneggiamenti rilevati sugli autobus. Qualsiasi contrattempo che si verifichi sul mezzo di trasporto richiama infatti alla responsabilità dell'autista che ne ha in carico la conduzione. Busitalia Veneto Spa, non ha altresì ritenuto necessario adottare alcun provvedimento cautelare nei confronti degli autisti, tutti regolarmente in servizio, ma ha comunque annunciato la costituzione di parte civile. 

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Il Gazzettino