Danneggiati i sistemi di localizzazione dei bus: quattro autisti rischiano il processo

Danneggiati i sistemi di localizzazione dei bus: quattro autisti rischiano il processo
PADOVA - É un’accusa gravissima per la quale quattro autisti alle dipendenze di Busitalia rischiano il posto di lavoro. La Procura Distrettuale di Venezia, competente...

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PADOVA - É un’accusa gravissima per la quale quattro autisti alle dipendenze di Busitalia rischiano il posto di lavoro. La Procura Distrettuale di Venezia, competente per i reati di natura informatica, ha chiesto il rinvio a giudizio di Antonio Bisarello, 48 anni, di Monselice, Armido Boscolo Pecchie Botti, 46enne di Chioggia, Paolo Schiavon, 47 anni, residente a Cervarese Santa Croce, e Antonio Daniele, 49enne, di Solesino. Il quartetto deve rispondere di danneggiamento ed interruzione illecita di comunicazioni informatiche. L’appuntamento è fissato per il prossimo 25 ottobre davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale lagunare. Busitalia Veneto Spa, che non ha ritenuto necessario adottare alcun provvedimento cautelare nei confronti degli autisti, tutti regolarmente in servizio, ha comunque annunciato la costituzione di parte civile in un eventuale processo.


L’accusa è la stessa per i quattro imputati. Secondo la Procura distrettuale avrebbero volontariamente danneggiato il sistema di localizzazione automatico di bordo denominato Avl, acronimo di Automatic Vehicle Location. É il cosiddetto “transponder”, ovvero il dispositivo che segnala in tempo reale all’azienda il punto esatto in cui si trova il veicolo, indica all’autista l’orario di partenza, il percorso che deve effettuare da una fermata all’altra e l’orario di arrivo previsto.


L’ESCALATION
Tra l’agosto ed il settembre 2019 in ben sette occasioni il sistema Avl dei mezzi di Busitalia sarebbe stato messo fuori uso. Raid vandalici compiuti con un identico cliché: rottura del plexiglass a protezione del dispositivo, prelievo della scheda Sim collocata all’interno e rottura del vano Sim. Alcuni degli episodi si sarebbero verificati mentre i bus erano in deposito, altri mentre le corriere avevano già intrapreso il servizio. Il dispositivo è installato vicino all’autista che non può materialmente non accorgersi di un eventuale atto vandalico. Ecco perché i sospetti aziendali si sono immediatamente concentrati sugli autisti, ed in particolare su Antonio Bisarello, cui vengono contestati quattro danneggiamenti. Una sola contestazione ciascuno viene invece mossa ai tre colleghi. Le denunce alla Procura sono state presentate dall’allora amministratore delegato di Busitalia Veneto Spa, l’ingegner Franco Ettore Viola. Il danno si aggira sui 9mila euro.


Gli autisti, assistiti dagli avvocati Federico Alati e Matteo Conz, sono stati interrogati dagli agenti della Polizia postale e delle telecomunicazioni ma hanno respinto con fermezza ogni accusa sostenendo di aver regolarmente segnalato a Busitalia tutti i danneggiamenti. Qualsiasi contrattempo che si verifichi sul mezzo di trasporto richiama infatti alla responsabilità dell’autista che ne ha in carico la conduzione.
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Il Gazzettino