In Friuli Venezia Giulia la revisione delle auto vale 66 milioni, tanti sono stati i costi sostenuti nel 2018 e su questo adempimento di legge «non si registrano...
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I NODITra i problemi più significativi riguardo al parco macchine circolante in regione pari a circa 780mila auto vi è «l'età dei veicoli, che per il 44% ha più di 10 anni», evidenzia Sina, e quindi «inquinano di più e la loro manutenzione è più onerosa». Diversi i fattori all'origine di questa condizione, ma ora sicuramente se ne sono aggiunti almeno altri due che hanno creato non poche incertezze nei cittadini. Uno di questi è l'attivazione dell'ecotassa, che è scattata daò primo marzo, ma che «si applica solo sui veicoli nuovi sottolinea Sina e sopra una certa soglia di produzione di anidride carbonica. Una soglia prosegue l'esponente di Confcommercio che esclude quasi tutte le auto, ad eccezione di pochi casi, come i suv di più alta categoria». Insomma, chi aveva in mente di comprarsi l'utilitaria non deve preoccuparsi dell'ecotassa, perché è un balzello che non lo riguarda. La seconda questione che sta ingenerando incertezza e conseguente cautela nel cambio auto è quella che attiene alla scelta dell'alimentazione: come districarsi efficacemente tra elettrico, ibrido, benzina e il tanto vituperato diesel? «Dipende dai chilometri che si fanno e dal luogo in cui si usa prevalentemente l'auto», risponde l'esperto, dando criteri chiari per la valutazione della scelta. «Se si fanno pochi chilometri e in prevalenza in città, allora può essere utile un'auto ibrida elettrico-benzina esemplifica -; se si fanno un po' più di chilometri e l'utilizzo è anche fuori città, una opzione è rappresentata dal Gpl, che ha un costo limitato e inquina meno della benzina. Sopra i 35-40mila chilometri l'anno la scelta resta il diesel, che non è da demonizzare, poiché nelle più evolute versioni Euro 6 e Euro 6D inquina anche meno dei motori a benzina». Oggi, nel mercato dell'auto, l'ibrido pesa per il 4-5%, mentre la restante quota se la spartiscono ancora benzina e diesel. «Tra dieci anni prefigura Sina probabilmente la percentuale di ibrido con l'alimentazione elettrica sarà decisamente superiore, anche perché la diffusione di questa scelta andrà di pari passo con la possibilità di trovare più agevolmente i luoghi di ricarica della batteria». A livello italiano nel 2018 per le revisioni obbligatorie sono stati spesi 2,92 miliardi di euro, leggermente inferiore (-0,9%) rispetto a quella del 2017. Nel dettaglio, la spesa per la pura operazione di revisione è diminuita dell'1,8% - soprattutto perché è diminuito il numero di veicoli chiamati a revisione.
Antonella Lanfrit Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino