Le auto più vecchie ferme dal 1. ottobre anche se non c'è smog: i nuovi divieti della Regione ai Comuni

Le auto più vecchie ferme dal 1. ottobre anche se non c'è smog: i nuovi divieti della Regione ai Comuni
VENEZIA L'anno scorso gli automobilisti sono stati salvati dal Covid, ma il prossimo autunno non avranno scampo: nei Comuni veneti con più di 30mila abitanti tutte le...

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VENEZIA L'anno scorso gli automobilisti sono stati salvati dal Covid, ma il prossimo autunno non avranno scampo: nei Comuni veneti con più di 30mila abitanti tutte le macchine vecchie - le benzina Eiro 0 e Euro 1, le diesel da Euro 0 a Euro 4 - resteranno in garage. E quando scatterà l'allerta arancione non si potranno accendere i motori neanche delle diesel Euro 5, quelle prodotte fino al 2015 e, quindi, vecchie di soli sei anni.


Saranno i sindaci a decidere, ma l'indicazione della Regione del Veneto è chiara. Come indicato nella tabella pubblicata qui a fianco, nei Comuni con più di 30mila abitanti tutte le auto alimentate a benzina e classificate Euro 0 e Euro 1, così come le Diesel da Euro 0 a Euro 4 non potranno circolare dalle 8.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdì. Una limitazione che resterà in vigore sette mesi, dal prossimo 1° ottobre al 30 aprile 2022. E questo indipendentemente dal livello di inquinamento: se anche le polveri sottili fossero bassissime e non ci fosse alcuna allerta, lo stop resterebbe. Macchine in garage anche con il livello verde.
LE ORDINANZE
È un obbligo o una indicazione? Il potere di bloccare il traffico locale spetta ai sindaci, però l'indicazione che arriva dalla Regione è chiara. «L'attuazione delle limitazioni del traffico finalizzate alla qualità dell'aria è in capo ai Comuni», ha detto l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin quando ha portato in giunta a palazzo Balbi il Pacchetto di misure straordinarie per la qualità dell'aria in esecuzione della sentenza del 10 novembre 2020 della Corte di Giustizia europea. Tutto nasce, infatti, dalla Corte di giustizia dell'Unione europea che ha dichiarato che l'Italia, con specifico riferimento al Pm10, non ha rispettato la direttiva 2008/50 sul superamento dei valori limite.
Così, il 2 marzo scorso, con la delibera numero 238, la giunta veneta ha approvato un pacchetto di misure straordinarie che intervengono nei settori più importanti per la riduzione delle emissioni di particolato atmosferico quali l'agricoltura, i trasporti, l'ambiente, l'energia. E adesso, con una nuova delibera - la 1089 del 9 agosto, pubblicata ieri sul Bur - sono state ricordate ai Comuni le misure che dovrebbero essere attuate. «Al fine di evitare ulteriori contenziosi - recita il provvedimento - si ritiene fondamentale la collaborazione e la sinergia di tutti gli enti coinvolti». Anche perché il rischio è di essere multati dall'Europa.
I DIVIETI
Covid permettendo, perché se tornasse un lockdown non ci sarebbe bisogna di ridurre la circolazione, dal prossimo 1° ottobre e fino al 30 aprile dovrebbero dunque scattare le seguenti limitazioni nei Comuni con più di 30mila abitanti: blocco dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 di tutte le macchine vecchie, sia per il trasporto persone che merci (benzina E0 e E1, diesel da E0 a E4) anche quando non ci sono allerte e si è nel livello verde; blocco anche delle benzina E2 e dei diesel E5 (in questo caso solo per trasporto persone) quando l'allerta è arancio; blocco anche dei veicoli diesel 5 adibiti al trasporto merci ma solo dalle 8.30 alle 12.30 quando l'allerta è rossa. Nei Comuni più piccoli, da 10mila a 30mila abitanti, dal lunedì al venerdì sempre dalle 8.30 alle 18.30, stop sempre ai veicoli benzina E0 e E1 e diesel da E0 a E2. In più, una volta al mese, ma solo nei Comuni con più di 30mila abitanti, è prevista una domenica ecologica con lo stop totale e il via libera solo ai veicoli elettrici.
LA DEROGA

In base alla delibera regionale, gli unici mezzi che saranno esentati dagli obblighi saranno quelli della Protezione civile. Anche se diesel del secolo scorso, potranno circolare tranquillamente.

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Il Gazzettino