MIRA - Una pallottola sfonda il parabrezza dell’auto che sta guidando e lo colpisce all’addome: ad attutire il colpo l’impatto col il vetro e con la pesante...
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MIRA - Una pallottola sfonda il parabrezza dell’auto che sta guidando e lo colpisce all’addome: ad attutire il colpo l’impatto col il vetro e con la pesante giacca a vento indossata.
Santo Stefano di paura per un 57enne, portuale in pensione, residente a Dolo. Arturo Masiero è ancora sotto choc nel raccontare incredulo quanto gli è successo ieri pomeriggio, attorno alle tre e mezza, sul tragitto verso Mira. Era al volante della Yaris della moglie quando, in via Fornace in un tratto con poche case, ha sentito un botto terribile e poi un forte dolore alla pancia.
«Mi sono premuto il ventre, quasi un riflesso condizionato e ho sentito un oggetto, sembrava un pezzo di plastica poi mi sono reso conto che era un proiettile e ho visto il foro sul lato sinistro superiore del vetro. Mi si è gelato il sangue nelle vene. Ho accostato e ho guardato se c’era qualcuno nelle vicinanze o delle abitazioni. Allora ho deciso di andare subito dai carabinieri di Mira e ho fatto denuncia. Sono stati loro a darmi la conferma che si trattava proprio di un’ogiva. Io non mi intendo di fucili, né di caccia. Dicono sia una munizione che si utilizza per abbattere i cinghiali e comunque l’hanno sequestrata. Mi hanno chiesto anche di mostrare il segno che mi ha lasciato sulla pelle: dove sono stato colpito ho un leggero rossore di quello che precede un classico livido. Al pronto soccorso non sono voluto andare perché di questi tempi è meglio stare lontani dagli ospedali e in ogni caso me la sono cavata tutto sommato bene e non era il caso di impegnare con me il personale sanitario già sotto stress. Ho il danno da riparare ma almeno non sono stato ferito o peggio».
Masiero non trova pace e continua: «Spero solo che trovino sto disgraziato che non trova di meglio che sparare così a caso.
Il Gazzettino