UDINE - Torna alla carica la mamma del ragazzino autistico bullizzato da un gruppetto di studenti. Perché, sostiene, dopo la sua segnalazione alla Polizia e dopo le lettere...
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LE REAZIONI
Ma il vicepreside e coordinatore dell'indirizzo frequentato dal ragazzino tiene a precisare che «la scuola è intervenuta. Conosco la situazione. È cominciata tre giorni dopo l'inizio della scuola, in una prima, dove i ragazzi che arrivano non si conoscono. Il caso è stato segnalato dalla famiglia alla Polizia, i ragazzi coinvolti sono stati sentiti dalla Questura e hanno chiesto pubblicamente scusa. Io personalmente sono intervenuto: sono andato in classe e ho parlato con gli studenti della situazione, poi ho parlato con la mamma. Anche l'insegnante di sostegno è intervenuta. Abbiamo fatto delle lezioni ad hoc sul bullismo». Il vicepreside sottolinea che «nel nostro istituto abbiamo circa 80 ragazzi certificati, in gran parte per la 104: siamo l'eccellenza dell'inclusione, abbiamo docenti di sostegno formati e preparati. Ci sarà un motivo per cui da tutta la provincia vengono da noi?». L'episodio del taglierino? «Non ne sono a conoscenza». La soluzione? «Se la famiglia crede nell'integrazione e nel dialogo con l'istituto in cui ha suo figlio, cammina assieme e si fida». La Questura ricorda che era stata attivata la procedura per l'ammonimento, prevista in caso di cyberbyullismo, che poi le famiglie dei tre ragazzi coinvolti erano state informate e che i minorenni «hanno scritto una lettera di scuse. I genitori l'hanno letta e hanno annullato la loro richiesta e il procedimento è stato archiviato». Ma, fa sapere la Polizia «abbiamo già invitato la mamma del ragazzino, nel caso ci siano dei fatti nuovi, a tornare in Questura: nulla osta a riaprire il procedimento, sempre che ci siano gli estremi e che ci siano fatti riconducibili al cyberbullismo. Se poi si trattasse di un fatto più grave, si può fare anche denuncia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino