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BELLUNO - Lunga la lista dei rincari sulle spalle delle famiglie. Inflazione, aumento del carrello della spesa e dell‘energia e molto altro. Il potere d‘acquisto si restringe, vivere costa di più, anche a Belluno, ma ci sono ben 47 città italiane che se la passano peggio di noi, ovvero nelle quali la spesa aggiuntiva annua per famiglia media è maggiore. Ma andiamo con ordine: l‘Istat ha reso noti i dati territoriali dell‘inflazione di agosto, in base ai quali l‘Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città e delle regioni più care d‘Italia, in termini di aumento del costo della vita. In testa a questa poco invidiabile graduatoria c‘è Grosseto dove l‘inflazione tendenziale è pari a +7,2%, la seconda più alta d‘Italia dopo Brindisi (+7,3%), e ciò si traduce nella maggior spesa aggiuntiva per famiglia su base annua, equivalente a 1623 euro. Poi si colloca Milano, +5,8% su agosto 2022 e un incremento di spesa pari a 1575 euro a famiglia, mentre segue Lodi che con +6,2% ha una spesa supplementare pari a 1574 euro annui per un nucleo familiare medio.
SULLE DOLOMITI
Belluno si colloca nella seconda parte della classifica dei rincari in Italia: da noi la spesa aggiuntiva annua è di 1.181 euro, con un tasso d‘inflazione tendenziale del 5,3%, mentre in Veneto spicca il dato di Venezia, che si colloca al 12esimo posto con una spesa aggiuntiva di 1371 euro, e un tasso inflattivo del 5,7%. Più in alto anche Treviso, 42esima in graduatoria, dove una famiglia ha speso in media 1210 euro in più (5,2% di inflazione).
I SERVIZI
Per i prezzi dei servizi di alloggio, ossia alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, saliti in media nazionale dell’11,2% su agosto 2022, a guidare la classifica delle città più salate è Olbia-Tempio, con un balzo del 22,5% rispetto allo scorso anno. Al secondo posto Roma (+22%). Medaglia di bronzo a Brescia con +20,3% su agosto 2022. Per i servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar,pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, a fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 5,8%, il conto più salato lo pagano quelli di Brindisi, +14,4% rispetto alla scorsaestate. Al secondo posto Viterbo (+14,1%), al terzo Benevento (+11,4%). Seguono Cosenza (+9,3%), Olbia-Tempio (+8,8%), Messina (+8,6%), al settimo posto Massa-Carrara (+8,4%), poi Trieste (+8,2%). Chiudono la top ten Belluno e Piacenza, con +8,1%.
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