Esuberi. Da Auchan a Conad, dipendenti al bivio

Esuberi. Da Auchan a Conad, dipendenti al bivio
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MESTRE Sale la tensione tra i lavoratori dell'ipermercato Auchan del centro Le porte di Mestre. Mentre al primo piano la rivoluzione è in corso e il negozio si va lentamente svuotando, nei giorni scorsi è arrivata la notizia che a fine giugno partiranno i lavori al piano terra. Con il passaggio al marchio Conad gli spazi dedicati al supermercato saranno ridotti a un solo piano mentre nella parte superiore, che sarà oggetto di uno spacchettamento, compariranno nuovi negozi. Dopo mesi di stress, a causa del Covid-19 e alle misure di distanziamento, per i lavoratori inizia una fase molto delicata in cui, in una condizione di precariato e dopo una spaccatura sindacale, sono chiamati a fare scelte importanti.


SITUAZIONE TESA
«La situazione è tesa perché continuiamo a contarci e a cercare di capire cosa sia meglio per noi spiega Monica Mencherini della Fisascat Cisl - Noi sappiamo che in base alle metrature Margherita distribuzione intende occupare nell'ipermercato 150 persone. Attualmente siamo 230 quindi gli esuberi sono un'ottantina». Secondo le intese sottoscritte dalla direzione di Margherita Distribuzione e dalla Fisascat Cisl a livello nazionale i lavoratori di Mestre e di tutti gli altri punti vendita oggetto della cessione (in tutto 900) hanno due alternative. La prima è l'uscita con l'incentivo all'esodo volontario che arriva fino ai 34mila euro ogni lavoratore a tempo pieno (in media lo stipendio di un anno con tredicesima e quattordicesima) e a Mestre è già stata accolta da una ventina di persone. L'incentivo sarà al 100% fino a tutto il mese di giugno (dal primo luglio sarà ridotto al 50%) che sarà quindi un periodo decisivo.


«L'alternativa aggiunge Mencherini - è il ricollocamento attraverso Anpal, un'agenzia governativa. Tanti lavoratori sono dubbiosi perché temono, iscrivendosi, di candidarsi per l'uscita. In realtà non è così, perché significa solo candidarsi, nel caso in cui si finisca per essere uno degli esuberi, a un'eventuale uscita migliore perché verranno fatte proposte in base alle qualifiche professionali». Margherita distribuzione ha inoltre messo sul piatto 5 mila euro per ogni lavoratore in esubero: l'azienda che deciderà di assumerlo riceverà la quota che dovrà però restituire al lavoratore nel caso in cui voglia licenziarlo prima dei 24 mesi. Non si sa ancora se ci sia già qualcuno interessato a insediarsi negli spazi del primo piano che saranno liberati. «Stiamo compilando i moduli per la ricollocazione e non conosciamo i criteri secondo cui stabiliranno i nomi degli esuberi quindi ci sentiamo molto precari conclude Mencherini - Dopo questi mesi di gestione Covid siamo stanchi e molto tesi nel vedere che stanno facendo i lavori. Qualcuno, magari più vicino alla pensione o esausto, sta accettando il buono uscita. Ma il momento è cruciale e come Fisascat e breve avremo nuovi incontri a livello nazionale per entrare nel merito del futuro dell'iper di Mestre». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino