La Protezione civile "reclutata" da Atvo per gestire i flussi degli studenti

La Protezione civile "reclutata" da Atvo per gestire i flussi degli studenti
SAN DONÀ - Atvo si avvarrà della Protezione civile per regolare i flussi degli studenti alla riapertura delle scuole del Veneto orientale. L’azienda di...

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SAN DONÀ - Atvo si avvarrà della Protezione civile per regolare i flussi degli studenti alla riapertura delle scuole del Veneto orientale. L’azienda di trasporto ha trovato un’intesa con i Comuni di San Donà, Cavallino, Caorle, e Jesolo, altri Comuni stanno definendo i dettagli per il servizio. La Protezione civile aiuterà a gestire il flusso degli studenti che useranno i bus. I volontari saranno posizionati in alcuni punti strategici e, quindi potenzialmente più critici, verificheranno il rispetto delle prescrizioni, fornendo ogni informazione utile. «È necessario gestire il flusso degli studenti alle fermate - spiega il presidente di Atvo, Fabio Turchetto – per questo abbiamo trovato un’importante collaborazione con i Comuni, che metteranno a disposizione i volontari di Protezione civile. A volte per distrazione si rischia di non rispettare a pieno le regole, per cui ci siamo attivati con una serie di iniziative di informazione».

Rimangono alcune problematiche legate all’avvio delle attività nelle scuole. «Alcuni istituti non ci hanno ancora comunicato gli orari di ingresso – spiega il direttore di Atvo Stefano Cerchier – ci saranno ingressi ed uscite differenziati che ogni istituto gestirà in base alle proprie esigenze. Questo rende difficile l’organizzazione delle corse. Abbiamo già previsto dei servizi di rinforzo, pronti ad intervenire. Contiamo che si potrà avere un quadro più definito di orari e delle corse nei prossimi giorni». Tra le conseguenze di questa situazione di incertezza, però, solo il 50% degli studenti ha rinnovato l’abbonamento. «Si tratta di costi che possono incidere nel tempo – riprende il presidente Tuchetto - l’acquisto del singolo biglietto può diventare un problema anche per programmare le corse per le scuole. Le famiglie sono in attesa di capire cosa accadrà, forse tra una ventina di giorni la situazione sarà più chiara. Manterremo invariati gli abbonamenti, e sarebbe auspicabile un sostegno alle famiglie del Governo e della Regione, a patto che le procedure siano snelle».
Turchetto lancia anche un appello: «Per il trasporto scolastico confidiamo nella più ampia collaborazione delle famiglie. Le misure sono sempre le stesse: uso delle mascherine, misurarsi la temperatura prima di uscire, pulire e disinfettare spesso le mani, evitare assembramenti, mantenere le distanze». La preoccupazione maggiore riguardava gli scuolabus più piccoli, di colore giallo, usati per le elementari: anche se il Ministero previsto una soglia dell’80% dei posti disponibili. «Siamo stati previdenti – assicura Turchetto – abbiamo già otto bus che tenevamo di scorta, pronti per qualche corsa in più all’occorrenza. L’80% della capienza è una misura di buon senso». 

La prova del nove scatterà domani anche a Venezia, quando le scuole riapriranno e gli studenti ricorreranno ai mezzi pubblici per tornare nelle aule. Il covid ha imposto una revisione completa della quotidianità, ma l’istruzione non può fermarsi, e con essa chi consente ai giovani di arrivare nei plessi. Actv, per quello che riguarda la terraferma, ha fatto sapere che investirà sul trasporto privato, ricorrendo a cinquanta mezzi aggiuntivi rispetto ai 160 normalmente impiegati. Di questi, quaranta saranno forniti dai privati. In laguna invece le attese sono diverse, con l’annunciato ritorno della linea 15 (Punta Sabbioni - San Zaccaria), l’auspicio è che corra tutto liscio, anche se in maniera reattiva saranno disponibili alcuni bis dove necessario. L’azienda ha fatto infatti sapere di utilizzare presidi a terra per monitorare costantemente la situazione. Gli orari previsti saranno perciò suscettibili di modifiche nei prossimi giorni, Actv si riserva in questo modo di apportare modifiche utili a ottimizzare la gestione del parco mezzi. Sarà una sfida tutta nuova, perché i dati storici possono fornire un’indicazione, ma l’80% di capienza previsto dalla normativa anticovid pone paletti da monitorare con cautela. E proprio questo è quanto farà l’azienda di trasporto pubblico: monitorare. L’obiettivo è infatti quello di, qualora si rendesse necessario, intervenire prontamente in situazioni di disagio con i mezzi aggiuntivi pronti a partire. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino