Tesori in vendita: ci sono il convento a Rialto, i Magazzini del sale a Chioggia e il Forte a Treporti

Tesori in vendita: ci sono il convento a Rialto, i Magazzini del sale a Chioggia e il Forte a Treporti
VENEZIA - Il Governo ha bisogno di soldi per far quadrare i conti e mantenere gli impegni presi con gli elettori, e quindi vende. E questa volta vende veri gioielli, pezzi...

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VENEZIA - Il Governo ha bisogno di soldi per far quadrare i conti e mantenere gli impegni presi con gli elettori, e quindi vende. E questa volta vende veri gioielli, pezzi pregiati degli immobili del Demanio statale, 1600 in tutta Italia dei quali 8 nella nostra città metropolitana e 11 tra Venezia centro storico e isole: e tra questi, come avevamo già anticipato lo scorso novembre, spiccano strutture tipo l'ex convento di San Salvador a Rialto che la Tim ha appena finito di svuotare dagli arredi del Telecom Future Centre inaugurato a settembre del 2002 come MediaLab che per anni ha ospitato un punto di ricerca avanzata nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione con attività di alta formazione, laboratori specializzati e team di progetto interdisciplinari ed internazionali.

 
I CONTILo Stato conta di incassare complessivamente 1 miliardo e 250 milioni di euro in funzione anti-deficit, cedendo a privati investitori tre categorie di edifici, come si legge nel decreto del 28 giugno scorso che individua tutte le strutture ai sensi della legge 145 del 30 dicembre scorso, vale a dire la legge di bilancio 2019: immobili di proprietà dello Stato non utilizzati per finalità istituzionali (458 milioni di euro), immobili di proprietà dello Stato in uso al ministero della Difesa (160 milioni di euro) e immobili a uso diverso da quello abitativo di proprietà degli enti territoriali e di altre pubbliche amministrazioni (610 milioni di euro).

Nella città metropolitana di Venezia, oltre a San Salvador, in vendita ci sono gli ex Magazzini del sale nel cuore di Chioggia, edificio bellissimo e da anni nel più completo degrado che potrebbe essere riqualificato e risorgere a nuova vita contribuendo a migliorare la qualità del centro storico. Allo stesso modo dell'ex Forte vecchio a Treporti, di tre ex proprietà della scuola Grande di San Giovanni Evangelista, e dell'ex fortilizio Ridotto di Sant'Erasmo del Forte Ca' Bianca Angelo Emo al Lido. Su quest'ultimo c'è un progetto di rivitalizzazione dell'associazione InDiversity che il Comune contava gli fosse assegnato nell'ambito del federalismo culturale demaniale; e Ca' Farsetti ci sperava anche per l'ex convento di Sant'Anna e San Giovanni in Laterano a Castello, sede dell'istituto Alberghiero Barbarigo.
TEMPI STRETTIPer questi due complessi c'è ancora un po' di tempo, mentre per San Salvador, il Ridotto di Sant'Erasmo e l'ex Forte Barbarigo a Pellestrina la strada è senza ritorno dato che sono già stati varati i bandi di vendita: per i 6.300 metri quadrati di San Salvador il Demanio chiede 28 milioni e 138 mila euro, l'asta si terrà il 19 novembre; per i 236 metri quadrati del Ridotto 298 mila euro, asta il 17 ottobre; e infine per i 1.218 metri quadri dell'ex Forte Barbarigo a Pellestrina la base d'asta è di 690 mila euro, le offerte vanno presentate entro il 19 novembre.
L'unica struttura che potrà diventare un albergo è quest'ultima di Pellestrina, mentre il Ridotto ha destinazione commerciale e San Salvador direzionale, vale a dire uffici.
DESTINAZIONIE il resto? In particolare l'Istituto Barbarigo a Castello e i tre fabbricati dell'ex Scuola Grande di San Giovanni Evangelista che cosa potranno diventare quando, prossimamente, il Demanio li metterà all'asta? Perché per valorizzare edifici così importanti l'unico modo è trasformarli in alberghi ma a Venezia l'Amministrazione Brugnaro ha fatto quel che le precedenti giunte di centrosinistra non avevano neanche pensato, ha bloccato la possibilità di realizzare nuovi hotel. Se, quindi, per San Salvador a Rialto ora il Demanio tenta la strada della vendita per farne uffici, anche perché è gravato da un vincolo di interesse culturale, per il resto bisogna vedere, anche perché Venezia si è svuotata di funzioni e quindi uffici, trasferiti tutti in terraferma e in altre città della regione, e gli investitori puntano chiaramente sul turismo. Pure l'ex convento di San Salvador, che la Telecom aveva restaurato nel 2013, troverebbe probabilmente acquirenti già domattina se fosse per un'attività ricettiva.
IL PREMIOIl Comune, tra l'altro, potrebbe essere invogliato a sospendere l'efficacia della delibera e a concedere cambi di destinazioni d'uso, dato che il Decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze del Governo gialloverde prevede premi per le Amministrazioni più virtuose. Virtuose in che senso? I Comuni che collaboreranno, garantendo i passaggi burocratici per le varianti e i cambi d'uso necessari a valorizzare gli immobili in vendita, e quindi consentendo allo Stato di incassare più soldi possibili, riceveranno parte di quei soldi. E, com'era stato previsto già nel 2015 ma poco applicato, ne riceveranno tanti di più quanto più in fretta realizzeranno i passaggi burocratici: il 5% dell'importo della vendita se saranno lenti, mettendoci più di due anni, tra il 10 e il 13% se impiegheranno meno di due anni, e addirittura il 15% se lo faranno entro 12 mesi. Per Venezia, però, un incentivo simile cozza con la delibera che ha bloccato la possibilità di costruire nuovi hotel e con la volontà dell'Amministrazione Brugnaro di frenare l'invasione di turisti. 

LA CONTRADDIZIONEPer incassare soldi e sistemare i conti pubblici i 5 Stelle e la Lega a Roma prevedono, dunque, premi per i Comuni che li aiutano, mentre a Venezia, in particolare i grillini, sono pronti a insorgere contro qualsiasi ipotesi di nuove attività ricettive in centro storico.
Elisio Trevisan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino