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Molti sacilesi lo conoscono perché con la sua carrozzina a motore guida un trenino composto da locomotiva e due vagoni, che per ora rappresenta l’unico modo che ha per spostarsi insieme alla sua famiglia. Tarek Mady, infatti, è disabile, non ha l’uso delle gambe, e così anche la moglie. Sulla terza carrozzina, che talvolta si vede percorrere a discreta velocità le ciclabili cittadine, c’è il più piccolo dei loro tre figli, di appena quattro anni. «È un sistema pericoloso, lo so» commenta Tarek, di origine egiziana, «ma forse finalmente quest’anno riesco a fare la patente e comprarmi un’auto adatta alle mie necessità». Intanto la dura realtà è di essere costretto a scendere tre piani di scale trascinandosi di scalino in scalino, aiutandosi con le braccia, mentre il figlio adolescente, quando è in casa, sposta la carrozzina vuota fino alla strada.
IL PROBLEMA
L’ascensore del loro palazzo infatti non funziona, di nuovo. Tarek e la sua famiglia abitano nel condominio di via Gardini 10, composto da 26 appartamenti, di cui 20 a gestione Ater e 6, al piano rialzato, di proprietà comunale. Il valore stimato del complesso residenziale nel 2020 era di quasi 3 milioni e 800 mila euro.
I RESIDENTI
Tarek e sua moglie non sono infatti gli unici due disabili del palazzo. Un’altra persona in carrozzina ha casa al primo piano ed è per sua fortuna dotata di un piccolo cingolato capace di arrampicarsi su per le larghe scale. Un paio di piani più su abita un’anziana che si sposta solo con il deambulatore, mentre se la cava, seppur a fatica, una 70enne che ha da poco subito un intervento ad un polmone. «Una volta venivano spesso i pompieri ad aiutarci, sia noi che Ivan (la persona del primo piano) ma ci hanno detto che non possono più». Non rientra nei loro compiti, a meno che la persona non si trovi in condizioni di pericolo. Un’altra residente sostiene che quell’impianto forse ha fatto il suo tempo, visto che risale alla seconda metà degli anni ‘90: «È successo spesso che l’ascensore si sia fermato, ma di solito dopo uno o due giorni lo riparavano. Negli ultimi tempi accade più frequentemente e una volta ci è rimasta bloccata dentro anche la moglie di Tarek che si è molto spaventata» racconta Vita. «Due mesi fa è rimasto fermo per una decina di giorni». Abita a Sacile da circa un anno, prima stavano a Zoppola, in una casa popolare al piano terra. Se proprio non c’è modo di rendere meno complicata la vita agli anziani e ai disabili del palazzo, compresa questa coppia, magari trovandole una sistemazione allo stesso livello della strada, almeno si intervenga rapidamente per riparare in via definitiva quell’ascensore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino