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TRIESTE - Erano organizzati nel dettaglio i furti nelle case, da due persone di 22 e 51 anni, ora in carcere. Il provvedimento è stato eseguito oggi, 15 settembre, dagli agenti della Squadra mobile di Trieste, coordinati dal sostituto procuratore Chiara de Grassi. Inoltre, la polizia, con l'aiuto della Squadra mobile di Udine, ha eseguito 11 perquisizione domiciliari nei confronti di altrettante persone, di cui 8 indagate e 3 ritenute vicine ai due.
Le indagini sono iniziate dopo un furto commesso a marzo all'interno di una villetta sull'altipiano carsico; nell'occasione, approfittando della temporanea assenza dei proprietari, i ladri si erano introdotti nell'abitazione e, dopo averla messa a soqquadro, si erano allontanati con alcuni oggetti di valore.
Secondo quanto accertato, i furti venivano organizzati nel dettaglio: veniva deciso il coinvolgimento e il ruolo degli eventuali complici, vagliate le variabili possibili e progettata l'esecuzione criminosa che si sarebbe dovuta concretizzare anche usando violenza o narcotici nei confronti delle vittime. Durante le indagini sono stati sequestrati anche gioielli e oggetti preziosi negli esercizi «compro oro» cittadini ai quali i ladri si rivolgevano per rivendere la refurtiva. Nel corso delle perquisizioni, è stato trovato nella loro disponibilità anche un lampeggiante blu tipico delle auto «civetta».
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