Ancora un arresto per Mattia, 18 anni, uno dei membri della baby gang che terrorizzava Venezia

Ancora un arresto per Mattia, 18 anni, uno dei membri della baby gang che terrorizzava Venezia
I carabinieri di Mestre hanno  arrestato e traferito in comunità per furto un giovane mestrino di 18 anni, Mattia Vianello, già noto alle Forze...

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I carabinieri di Mestre hanno  arrestato e traferito in comunità per furto un giovane mestrino di 18 anni, Mattia Vianello, già noto alle Forze dell’ordine come membro   della  “baby gang” che ha imperversa  in città e terraferma dal 2019.

Il giovane, che all’epoca dei fatti era ancora minorenne, può vantare “conoscenze” nelle varie forze di polizia, poiché denunciato nel corso di pochi mesi da tutte le divise, compresi Guardia di Finanza e Polizia Locale, per una serie di reati dai più giudicati “minori”, «ma che invece - spiegano i Carabinieri - sono l’indice dell’indole criminale del soggetto. Si passa dalle resistenza a Pubblico ufficiale, alla ricettazione per poi passare alle lesioni personali, alla rapina ed al danneggiamento aggravato in particolare dal fatto che quest’ultimo atto criminale era in danno di un’auto della Polizia Locale.

La nuova misura è stata emessa dal Tribunale per i minorenni di Venezia sulla base delle indagini  svolte. L’oggetto dei furti erano soprattutto bici o ciclomotori e le persone offese raggiungono un ragguardevole totale di oltre 15.

I carabinieri, dopo aver raccolto le numerose segnalazioni e denunce, davano luogo agli opportuni approfondimenti investigativi in esito ai quali oltre a cristallizzare le responsabilità in ordine ai fatti denunciati, acquisivano a carico del giovane ulteriori gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di decine e decine di furti, i cui proventi venivano poi traslati in altre attività, tra cui il consumo e lo spaccio di marijuana, sempre nel centro cittadino ed in modalità sodale con il gruppo di giovanissimi già oggetto di attività repressiva degli scorsi mesi.

Per il Vianello si aprivano quindi le porte della comunità “Casa San Francesco” di Verona, nella speranza di intraprendere finalmente un percorso elettivo per evitare di ripetere gli errori del passato.

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Il Gazzettino