Borseggiatori a Venezia, 50 arresti «Ma costretti a scarcerarli subito»

Borseggiatori, a Venezia è un'invasione. E non si può fermare. Per legge....
VENEZIA - Più di cinquanta ne ha messi insieme dalla sola la polizia locale. Poi ci sono le denunce e gli arresti da parte dei carabinieri, guardia di finanza e polizia di...

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VENEZIA - Più di cinquanta ne ha messi insieme dalla sola la polizia locale. Poi ci sono le denunce e gli arresti da parte dei carabinieri, guardia di finanza e polizia di Stato, per una cifra che arriva a sfiorare la settantina di fascicoli aperti. Tutti con un comun denominatore: il borseggio. Che nello stringente linguaggio del codice penale si traduce con il furto. Reato diventato ormai una piaga per Venezia, polo d’attrazione per i borseggiatori, data anche la forte pressione turistica a cui la città d’acqua è sottoposta. In un 2019 da record se si considerano gli arresti e le denunce. Nel passare al setaccio le zone più interessate al fenomeno, spiccano l’aerea della stazione ferroviaria, gli imbarcaderi, i vaporetti - soprattutto la linea 1 e 2 - e i punti nevralgici attorno al Ponte di Rialto e a Piazza San Marco.


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Ma se i luoghi in cui stare attenti al taccuino sono più o meno sempre gli stessi, la novità del 2019 nella mappa del furto è data dal ritorno a Venezia dei borseggiatori romeni... 


Agiscono in coppia, quasi sempre uomo e donna, e non hanno problemi a ricorrere alla violenza se necessario. In alcuni casi agiscono anche in gruppi di tre o quattro uomini: accerchiano il malcapitato senza dare troppo nell’occhio e mentre chi sta davanti e ai lati della vittima ne rallenta in qualche modo il passo, un complice sfila il portafoglio dallo zaino. L’ultimo episodio simile, sul ponte della Paglia, pochi giorni fa, concluso con un arresto della polizia locale. Proprio la presenza degli uomini come borseggiatori, ha fatto schizzare verso l’alto i numeri degli arresti spesso in passato frenati dal fatto che a mettere le mani negli zaini e nelle borse dei turisti (ma non solo) fossero donne incinte che dopo essere state denunciate dovevano essere scarcerate. 
Chi invece ha diminuito la presenza a Venezia sono i gruppi di borseggiatrici rom in arrivo tra le calli dai campi rom di Milano e Roma: di origine croata o bosniaca, agivano in gruppo, da trasfertiste prendendosi - come testimoniano le indagini della polizia locale - anche stanze d’albergo per rimanere a Venezia alcuni giorni in cui arraffare il più possibile. In calo anche la presenza di donne bulgare, spesso in azione solitaria.
RISCHIO CONTINUO
Soltanto venerdì un borseggio è stato sventato in campo Sant’Angelo dall’intervento dei Cittadini non distratti che hanno salvato dal furto una coppia di turisti arrivati a Venezia dalla Nuova Zelanda: i Non distratti, hanno seguito l’azione di due borseggiatori e poi hanno chiamato la polizia. Ma l’allarme è continuo in città. La zona della stazione di Santa Lucia è piena di portafogli svuotati e gettati nei cestini o nelle fioriere una volta tolti i soldi. 
IL COMUNE

Una piaga, i borseggi, a cui il Comune di Venezia e la polizia locale stanno cercando di mettere un argine. La stessa polizia in questi mesi estivi ha concentrato gran parte delle proprie forze sul servizio antiborseggio in centro storico, anche con agenti in borghese. Ogni giorno, infatti, sono in servizio cinque uomini nel centro storico. «Il fenomeno del borseggio si è ripresentato in ordine esponenziale con l’aumentare del turismo che è in continua crescita - spiega l’assessore comunale alla Sicurezza, Giorgio D’Este - Venezia è una città ambita dai turisti e questo crea la precondizione per certi tipi di fenomeno. I grandi numeri, purtroppo, consentono maggiori possibilità a chi vuole delinquere». D’Este rivendica il lavoro della polizia («L’aumento degli arresti e delle denunce è da associare alla crescita delle attenzioni per rispondere in termini concreti al problema») prima di lanciare una stoccata alla politica. «Non manca la prevenzione ma la risposta con cui assicurare un’adeguata pena a queste persone - chiosa l’assessore - Il borseggio aumenta la percezione di insicurezza. Queste persone non possono essere arrestate e scarcerate subito».
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Il Gazzettino