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VITTORIO VENETO - Cinquantanove armi, per la maggior parte a canna lunga, quindi fucili, movimentate in un decennio da A.R., 47enne all’epoca carabiniere del Nucleo operativo di Vittorio Veneto. Troppe, secondo l’accusa, tanto è vero che il militare, sospeso dall’Arma da due anni e senza stipendio, è alla sbarra con l’accusa di commercio non autorizzato di armi di cui a beneficiare sarebbe stata in larga misura un’armeria del vittoriese. Il brigadiere è alla sbarra anche in un diverso processo, accusato di favoreggiamento nei confronti di Stefano Milacic, uno degli autori della bomba carta lanciata quattro anni fa contro il liceo cittadino Flaminio, in quanto gli avrebbe “soffiato” che era spiato e lo avrebbe addirittura aiutato a rimuovere la cimice che era stata installata dagli inquirenti nella sua Ford Fiesta. Due processi che si intersecano, perchè l’uno è la costola dell’altro.
PRIMA UDIENZA
Ieri, nel corso della prima udienza dibattimentale in Tribunale a Treviso, ha deposto il maggiore Giovanni Mura, del nucleo investigativo dei carabinieri, che ha ricostruito l’indagine partita dopo l’attentato bombarolo al liceo Flaminio.
L’INCHIESTA
L’inchiesta ha messo in luce, tra le altre cose, che tra le persone che hanno riconsegnato armi ad A.R. nel 2008 c’è stato anche Luciano Dall’Ava, il 72enne di Colle Umberto che il 12 dicembre del 2020 è stato accoltellato a morte da Giovanni Maria Cuccato, in preda ad un raptus di gelosia. Luciano Dall’Ava e il fratello Flavio vengono raggiunti da un provvedimento della Prefettura che intima di rottamare 8 armi tra cui il fucile da caccia con cui il pensionato 72enne avrebbe minacciato la moglie. L’uomo era finito a processo per maltrattamenti sul coniuge e condannato. E consegnano le armi proprio all’ex carabiniere ora sotto processo. Vengono documentate cessioni di armi a privati ma la maggior parte di fucili e pistole finisce in un’armeria di Vittorio Veneto. Il processo è stato aggiornato al 19 aprile prossimo e il legale promette battaglia. «Saranno sentiti testimoni chiave che confermeranno la movimentazione delle armi a titolo gratuito» dice l’avvocato Zatti.
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