Armati di cellulari, torce e internet riecco le ronde: le "pattuglie di Tosi"

Armati di cellulari, torce e internet riecco le ronde: le "pattuglie di Tosi"
TORREGLIA - Un tempo si chiamavano ronde padane ed erano "griffate" con simboli leghisti. Il gruppetto di volontari che da una settimana a questa parte batte ogni angolo del...

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TORREGLIA - Un tempo si chiamavano ronde padane ed erano "griffate" con simboli leghisti. Il gruppetto di volontari che da una settimana a questa parte batte ogni angolo del paese, si chiama adesso "Torreglia Vigila". Nulla cambia rispetto al "manuale di sorveglianza" della camicie verdi, se non la nuova etichetta politica che riconduce le pattuglie al vangelo del fare di Flavio Tosi. Per i cittadini, però, conta poco. La ripresa dei controlli serali e notturni, strada per strada, è salutata con favore.




«Non appena è cambiata l'ora, con il più rapido arrivo del buio - spiega Roberto Pedron, animatore del gruppo di sorveglianza civica - sono subito arrivati i primi furti in via Falconetto e via Giotto. Vogliamo impedire nuove paure».



L'altra sera i volontari, divisi in quattro gruppetti, hanno passato al setaccio le strade del paese. Lo faranno ancora per settimane. Uniche armi in dotazione il telefonino, collegato con i carabinieri, e una pila. Funge da centrale operativa il servizio di what's up condiviso con decine di cittadini e il gruppo facebook che raccoglie adesioni sera dopo sera. «Le segnalazioni dei cittadini - continua Pedron - arrivano via telematica in tempo reale. Ci segnalano auto sospette, entrate di mezzi non autorizzate in aree private, e persone stranamente interessate a case e negozi. Farci vedere è importante. I cittadini lo sanno. Escono dalle case, a volte ci offrono un caffè».

C'è chi nelle segnalazioni facebook ovviamente non è d'accordo con l'istituzione della vigilanza volontaria. «Tanti dicono - segnala Pedron - che la vigilanza non serva a nulla contro lo strapotere dei ladri. E confidano più sulla solerzia del Comune a potenziare l'illuminazione in zone come via Giotto o a installare nuove video camere».


I vigilantes di Tosi però proseguono ancora. «Anche se la polizia locale - conclude Pedron - non ci aiuta molto. Quasi temesse la concorrenza dei volontari. Senza capire invece che la nostra collaborazione è davvero importante per la collettività». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino