Padova. Offende l'arbitro, dirigente inibito per cinque mesi. Il giudice sportivo: «Comportamento discriminatorio»

Arbitro insultato, dirigente sospeso
PADOVA - Una partita a porte chiuse con sanzione sospesa per un anno alla formazione allievi under 17 del Colli Euganei, responsabile per il comportamento discriminatorio del suo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - Una partita a porte chiuse con sanzione sospesa per un anno alla formazione allievi under 17 del Colli Euganei, responsabile per il comportamento discriminatorio del suo dirigente Mauro Minella che è stato inibito cinque mesi per avere pronunciato all'indirizzo dell'arbitro un epiteto offensivo riferito alla sua nazionalità marocchina.

Questo il provvedimento del giudice sportivo che ha anche sanzionato il club con 100 euro di ammenda e ha omologato il risultato del campo con la vittoria 2-1 dell'Arre Bagnoli nella partita giocata il 19 marzo scorso. Nel dispositivo si legge che dal rapporto arbitrale risulta che "al 45' del primo tempo il direttore di gara, subito dopo il gol del pareggio ospite, ha espulso il dirigente Mauro Minella dei Colli Euganei che protestava con fare aggressivo poiché, a suo dire, il gioco avrebbe dovuto essere fermato in quanto un giocatore della squadra di casa era stato colpito da crampi. Al termine della gara il dirigente attendeva l'arbitro davanti alla porta del suo spogliatoio, impedendogli con la forza di chiuderla e pretendendo spiegazioni in ordine all'episodio contestato. Solo dopo la minaccia dell'arbitro di chiamare le forze dell'ordine il dirigente si decideva ad abbandonare l'ingresso dello spogliatoio tirando la porta con violenza e pronunciando all'indirizzo dell'arbitro un epiteto offensivo riferito alla sua nazionalità marocchina".

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino