BELLUNO - «Il lupo è prezioso, dateci una mano a gestirlo». È un appello rivolto alle istituzioni quello del sindaco di Chies d’Alpago...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
APPELLO AGLI ESPERTI
«Chiediamo agli esperti di farci capire quanti sono i lupi nel nostro territorio di Chies – le parole accorate di Dal Borgo – e vorremmo capire a quanto ammonta il fondo regionale per il risarcimento in seguito alle predazioni. Dopo anni di abbandono nell’ultimo periodo ci sono segnali positivi in termini di cura del territorio e di ripresa di antichi mestieri come quello dell’allevatore e dell’agricoltore, il mio timore è che questi coraggiosi imprenditori si scoraggino per la il ritorno del lupo e lascino perdere. La conseguenza sarebbe un ritorno all’abbandono e all’incuria, un avanzamento progressivo e inarrestabile del bosco».
EFFETTI POSITIVI
Ma Dal Borgo non è impreparato. Coglie le paure della sua comunità, le manifesta alle istituzioni ma con la consapevolezza di quanto la bio dioversità possa compiere passi in avanti con il ritorno del predatore nel Bellunese. «Abbiamo paura perché, anche se la letteratura dice che il lupo non attacca l’uomo da 170 anni, questi animali si stanno avvicinando molto ai paesi – prosegue -. Domenica mattina erano a pochi metri dalle case a Chies e la settimana precedente a Pianon. Stiamo vivendo questa novità con un po’ di apprensione, pur consapevoli di quanto sia importante il lupo per i nostri boschi. La sua reintroduzione, lo so bene, avrà effetti sorprendenti sul nostro ecosistema, lo migliorerà. La diminuzione degli ungulati, per esempio, permetterà il proliferare di varietà di alberi e cespugli ora pasto per i cervi, torneremo a raccogliere i frutti di bosco insomma. Di conseguenza torneranno specie di uccelli ora rari e piccoli roditori. Oltre a migliorare l’ecosistema il lupo stabilizzerà la geografia fisica del bosco. Si tratta solo di capire come gestire la convivenza».
Ovvero come difendere gli animali da allevamento, perché a breve i pascoli torneranno ad animarsi e asini, pecore e agnelli diventeranno facili prede per il «prezioso» carnivoro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino