DUINO AURISNA (Trieste) - È poco nota, poco studiata, avvolta nella leggenda e nel mistero, l'area sulla quale sorge la chiesa di San Giovanni in Tuba, a Duino...
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Il sacello dedicato alla Speranza Augusta
In passato, infatti, era stato eretto un sacello dedicato alla Speranza Augusta che poi andò in rovina o fu distrutto; al suo posto sorse una basilica paleocristiana i cui resti sono conservati nel presbiterio dell'attuale chiesa; è qui che si possono vedere tracce di mosaici del V secolo dopo Cristo, tra rivoli d'acqua e pianti di felce che crescono spontaneamente grazie all'umidità dei pavimenti, decorati con elementi geometrici ottagonali simili a quelli di Aquileia e del battistero di Grado.
Il monastero benedettino distrutto
Accanto alla Chiesa fu eretto in seguito un monastero benedettino, centro dell’opera missionaria di evangelizzazione condotta dai monaci presso le popolazioni slave. Le reliquie, che erano state messe in una fossa scavata sotto l’altare, furono tolte e nascoste in un luogo sicuro, forse a causa dell’arrivo dei longobardi. Le successive invasioni degli ungari completarono la devastazione della chiesa e del monastero.
In realtà dell'origine di questo luogo sacro si sa veramente poco.
Tra storia e leggenda
Il toponimo “Tuba” deriva forse da tumba, dalle lapidi funerarie rinvenute nel sito; in latino tuba indica poi un condotto naturale o artificiale delle acque che potrebbe essere messo in relazione al vicino fiume sotterraneo, il misterioso Timavo. Ma la storia e leggende più antiche, delle quali si è persa quasi completamene la memoria, raccontano di un luogo di cui si parlerà alle fine dei tempi. Strabone ricorda che qui sorgeva un sacrario dedicato a Diomede e si favoleggia di Giasone, di Ercole e di Orfeo che toccarono questi luoghi, non a caso, perché qui correva la via dell'ambra; è certo che le correnti calde del Timavo furono usate in epoca romana per un impianto termale allora parecchio celebre.
La leggenda racconta che «l'antica chiesa di San Giovanni edificata all'uscita del fiume Timavo fu chiamata "te Tuba" perché qui si stabilì una delle prime colonie di sopravvissuti al diluvio universale». Ed è qui che, alla fine del mondo, uno dei quattro angeli dell'Apocalisse suonerà la sua tromba, da cui “tuba”, e lo farà nel giorno del giudizio universale, per far uscire i morti dalle loro tombe. Per questa credenza in molti, in passato, avevano scelto di farsi seppellire in questo suggestivo luogo: quella di San Giovanni in Tuba, insomma, per l'antica tradizione cristiana, sarebbe una terra di risurrezione dalla morte alla fine dei tempi.
Il Gazzettino