Padova. Troppi sciami vicini alle case, arriva il pronto soccorso api

Provincia, vigili del fuoco e associazioni di apicoltori hanno sottoscritto un protocollo per coordinare gli interventi

Nasce il pronto soccorso api
PADOVA - Tanti sos sono arrivati dai cittadini, con decine di chiamate al giorno soprattutto dal centro storico. Perchè è sempre più frequente che si trovino...

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PADOVA - Tanti sos sono arrivati dai cittadini, con decine di chiamate al giorno soprattutto dal centro storico. Perchè è sempre più frequente che si trovino alle prese con la formazione di sciami di api che, nel giro di appena 10 minuti, raggruppano migliaia di imenotteri svolazzanti, che fanno il nido soprattutto all'interno dei cassonetti delle persiane, nelle intercapedini dei muri e negli anfratti più reconditi. A trovare una soluzione, su iniziativa del vice presidente Vincenzo Gottardo, è stata la Provincia, sottoscrivendo un protocollo d'intesa tra i Vigili del Fuoco e 4 associazioni di apicoltori. Una sorta di "pronto soccorso api", in quanto le persone che si trovano alle prese con queste situazioni possono rivolgersi o ai pompieri, o agli apicoltori stessi che, con interventi congiunti, e protetti da apposite tute, provvederanno gratuitamente a recuperare e a trasferire immediatamente la moltitudine di insetti.

Il pronto soccorso api: come funziona

A spiegare le modalità operative è Silvano Zanforlin, presidente dell'Associazione Patavina Apicoltori con sede in via delle Cave 172. «Oggi abbiamo ricevuto già 15 chiamate, sabato 22, domenica scorsa 27, lunedì 23, e il numero varia a seconda delle condizioni meteorologiche, ma comunque è sempre alto. Emblematico è il caso di una signora che ha chiesto il nostro intervento in quanto aveva lo sciame nel cassonetto del bagno e, dovendo tenere la porta chiusa, non ha potuto mandare i bambini a scuola. Il protocollo, quindi, sarà utilissimo in quanto, d'intesa con i Vigili del fuoco, potremo intervenire tempestivamente, arrivando anche a 7/8 metri di altezza con le loro scale e con le dotazioni necessarie, per esempio le tute e l'apposito aspiratore che utilizziamo in certi casi. Le api vengono tutte salvaguardate al massimo, trasferite nelle apposite casette con telai e cera, e poi portate a fare la "quarantena" in un terreno del Comune nella zona del Borgomagno. Una volta superato il periodo, e appurato che sono in buona salute, avviene il trasferimento nella sede definitiva, in assoluta sicurezza».

L'obiettivo

Gottardo, che ha la delega all'Agricoltura, entrando nel merito dell'operazione, ha spiegato: «La Provincia, oltre ad aver messo a punto il protocollo di intervento, sta lavorando anche per rendere i suoi 102 comuni "amici delle api", sensibilizzando la popolazione sul valore dell'apicoltura come "bene comune" e sulla necessità di riconoscere il ruolo fondamentale svolto dalle api stesse nella tutela della biodiversità, in quanto sono responsabili di circa il 70% dell'impollinazione di tutte le specie vegetali del pianeta e garantiscono il 35 % della produzione globale di cibo. Senza di loro si estinguerebbero moltissime specie vegetali, con conseguenze catastrofiche per l'ecosistema. Ogni consiglio comunale, pertanto, sarà invitato ad approvare una delibera di presa in carico di norme di comportamento e modelli da applicare per tutelarle al massimo». Un altro aspetto significativo della campagna è il coinvolgimento delle scuole. «Le rivoluzioni - ha concluso Gottardo - partono tutte da una presa di coscienza ed è per questo che ritengo essenziale l'informazione e la formazione dei ragazzi, perché possano essere portatori di questo messaggio e diventare essi stessi protagonisti del cambiamento». 

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Il Gazzettino