VENEZIA Il sostituto procuratore di Venezia Giorgio Gava ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio per Antonio Bonaldo, 62 anni, di Mirano (Venezia), in servizio nel settore...
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Accuse che gli erano costate anche la sospensione dal lavoro (e dallo stipendio) per quattro mesi. Ora toccherà al giudice dell’udienza preliminare fissare la data in cui il dipendente della Regione sarà chiamato a difendersi dalle accuse e dallo spettro di un’aula di tribunale. A dare la mossa all’inchiesta era stato inizialmente il racconto di un dipendente, che si era rivolto al responsabile anticorruzione regionale per far mettere nero su bianco la sua versione, quella in cui raccontava di aver subito delle avance sessuali con la prospettiva di sistemarsi dal punto di vista lavorativo. Alla sua testimonianza si era poi aggiunta quella di altri tre colleghi, tutti assunti con contratto a tempo determinato. E tutti concordi nel raccontare le stesse identiche cose.
LA DIFESA
Delle testimonianze raccontate all’organo interno alla Regione, era stata informata anche la procura che era andata alla ricerca di altri riscontri. Il primo degli episodi finiti sotto accusa risale al periodo compreso tra il 2011 e il 2012. L’ultimo al 2017
Bonaldo, difeso dall’avvocatessa Patrizia Vettorel, ha sempre respinto le accuse. Anche perché mai, ha sostenuto più volte il dirigente regionale, in tutta la sua carriera - prima nel settore del Personale, tra il 1979 e il 1983; poi in quello del Territorio, fino al 1987; quindi nel Turismo fino al 2007 - aveva ricevuto anche la più semplice contestazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino