Mafia, arrestato Antonello Nicosia (Radicali): «Tramite tra carcere e clan», "interessi" anche alla Giudecca

PALERMO/VENEZIA - Fermato oggi per associazione mafiosa  Antonello Nicosia: l'esponente Radicale definiva il boss Matteo Messina Denaro «il nostro Primo...

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PALERMO/VENEZIA - Fermato oggi per associazione mafiosa  Antonello Nicosia: l'esponente Radicale definiva il boss Matteo Messina Denaro «il nostro Primo ministro». Non sapendo di essere intercettato parlava della Primula rossa di Cosa nostra come del suo premier. Al telefono discuteva animatamente del padrino di Castelvetrano. E invitava il suo interlocutore a parlare con cautela di Messina Denaro. «Non devi parlare a matula (a vanvera, ndr)», diceva.


 Secondo la Procura di Palermo Nicosia avrebbe fatto da tramite tra capimafia, alcuni dei quali al "41 bis" e i clan, portando all'esterno messaggi e anche ordini.

 
Nicosia ha anche accompagnato la deputata Pina Occhionero (ex Liberi e Uguali, Leu, di recente passata a «ItaliaViva»)  che risulta però estranea alla vicenda) in alcune ispezioni all'interno delle carceri siciliane  ma anche a quello della Giudecca a Venezia: durante quelle visite i boss avrebbero affidato all'assistente della parlamentare dei messaggi da recapitare all'esterno. Ma secondo gli inquirenti avrebbe proposto alla deputata
Occhionero di farsi dare del denaro dai titolari di una cooperativa che, nel carcere femminile veneziano, gestiva
la sezione in cui erano detenute le donne madri.

La Procura di Palermo nell'operazione Passepartout ha fermato 5 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa e favoreggiamento. In carcere, tra gli altri, è finito il capomafia di Sciacca Accursio Dimino


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